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Crati, resta l’allarme esondazione anche per i comuni limitrofi

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Crati, servono interventi urgenti di messa in sicurezza dell’argine nelle zone Galatrella – Sanzo. Bisogna evitare un’altra disastrosa esondazione, come quella già verificatasi. Alla scadenza del triste anniversario nel novembre del 2018, nel quale tutto il territorio veniva messo in ginocchio, l’incolumità delle famiglie, l’agricoltura e gli allevamenti restano purtroppo ancora a rischio. Le popolazioni non possono e non vogliono più pagare il prezzo delle disattenzioni istituzionali, con la perdita di colture, con la morte di capi di bestiame e con il fango in casa che azzera anni di sacrifici e di lavoro. A rilanciare l’allarme dopo le forti piogge degli scorsi giorni è il vicesindaco e assessore all’agricoltura Massimiliano Smiriglia facendosi portavoce, insieme al Sindaco Luigi Lirangi, con gli enti sovracomunali competenti della diffusa preoccupazione che cresce nella comunità. Dai fatti del 2018 – aggiunge – il territorio rimasto vittima dello straripamento degli argini si è rialzato parzialmente. L’esondazione del fiume Crati con il conseguente allagamento del quartiere Thurio del Comune di Corigliano Rossano ha recato danni ingenti all’agricoltura, alle abitazioni e alle imprese agricole. Da questo rischio – scandisce –non sono immuni i comuni confinanti. Il Comune di Terranova da Sibari – continua il Vicesindaco – sollecita e rinnova per questo l’appello agli enti preposti per tutelare e salvaguardare la sicurezza e l’economica che ruota intorno alla zona Galatrella-Sanzo, che è a forte vocazione agricola e residenziale con circa duecento persone che oggi temono più di ieri per le sorti delle loro abitazioni e della loro stessa vita. L’Amministrazione Comunale – prosegue – con grossi sacrifici economici, sta facendo la sua parte, attraverso l’azione costante di pulizia dei canali di scolo, in collaborazione con il Consorzio di Bonifica, che ha garantito negli ultimi anni significativi livelli di tutela al territorio terranovese. Ciò, tuttavia non basta – conclude Smiriglia – se poi si registrano ritardi nelle operazioni di consolidamento, che non rientrano nelle competenze dei Comuni e che necessitano di enormi investimenti economici.  
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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