Coronavirus, soppresso il Frecciargento Sibari-Bolzano. Ma l'esodo verso sud continua
 
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  Trenitalia ha soppresso il treno Frecciargento Sibari-Roma-Bolzano, istituito lo scorso settembre e che aveva dato una parvenza di ri-unione della Sibaritide al resto d'Italia e d'Europa. Ora, quel treno non c'è più. I vertici dell'azienda ferroviaria rassicurano che è solo una misura temporanea dettata dall'emergenza sanitaria in atto (speriamo sia così e non l'ennesimo bluff). Intanto, l'esodo al costrario (il romantico nòstos) dei "cervelli" in fuga dal nord verso il sud continua. Pochi minuti fa Repubblica.it (ed. Milano) ha lanciato la notizia: dalla stazione centrale meneghina si sono messi in viaggio migliaia di meridionali, incoscienti ed imprudenti, diritti verso casa. Si tratta di gente che evidentemente non ha capito la situazione drammatica che potrebbero generare nel caso in cui la pandemia del Codiv-19 (per il momento contenuta al sud e nella nostra regione) dovesse esplodere anche qui. In realtà, fino ad ora, tutti i casi riscontrati in Calabria di pazienti infetti hanno origine da contatti avuti con persone provenienti dalle ex zone rosse del Nord dove a febbraio è scoppiato il focolaio del virus.
 Trenitalia ha soppresso il treno Frecciargento Sibari-Roma-Bolzano, istituito lo scorso settembre e che aveva dato una parvenza di ri-unione della Sibaritide al resto d'Italia e d'Europa. Ora, quel treno non c'è più. I vertici dell'azienda ferroviaria rassicurano che è solo una misura temporanea dettata dall'emergenza sanitaria in atto (speriamo sia così e non l'ennesimo bluff). Intanto, l'esodo al costrario (il romantico nòstos) dei "cervelli" in fuga dal nord verso il sud continua. Pochi minuti fa Repubblica.it (ed. Milano) ha lanciato la notizia: dalla stazione centrale meneghina si sono messi in viaggio migliaia di meridionali, incoscienti ed imprudenti, diritti verso casa. Si tratta di gente che evidentemente non ha capito la situazione drammatica che potrebbero generare nel caso in cui la pandemia del Codiv-19 (per il momento contenuta al sud e nella nostra regione) dovesse esplodere anche qui. In realtà, fino ad ora, tutti i casi riscontrati in Calabria di pazienti infetti hanno origine da contatti avuti con persone provenienti dalle ex zone rosse del Nord dove a febbraio è scoppiato il focolaio del virus.  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
 