Coronavirus, le potenze mondiali a lavoro per elaborare il vaccino. Pronto in estate?

Moderna, una società farmaceutica americana, avrebbe già trovato l'antidoto contro il Covid-19 e sarebbe pronta a testarlo sull'uomo
I primi ad isolare il virus Covid-19 sono stati i ricercatori italiani dell'ospedale Spallanzani che, una volta trovata la genetica del bacillo cinese, hanno avviato delle cure sperimentali (in due casi riuscite) per portare a guarigione gli infetti (leggi anche Dal Coronavirus si può guarire anche se ancora non c’è il vaccino). Poi i cinesi e anche gli australiani si sono messi a lavoro per trovare il vaccino per contrastare il virus. Stamattina, invece, sappiamo che anche gli Stati uniti sono a lavoro sull'antidoto e, addirittura, sarebbero già arrivati alla fase sperimentale sull'uomo.
Questo è quanto riporta il Corsera: «Moderna, una società farmaceutica di Cambridge, nel Massachusetts e quotata sul mercato newyorchese del Nasdaq (Mrna), sostiene di essere vicina a quello che sembra essere il primo vaccino contro il Coronavirus. Moderna lo ha annunciato nella notte, a mercati chiusi. Il risultato, ottenuto grazie alla collaborazione con il Niad (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) americano e il Centro di ricerca sui vaccini (Vrc) è stato messo a punto nell’impianto di Norwood, quaranta chilometri a sud di Boston. Secondo quanto annunciato, il vaccino sarebbe pronto per essere testato sull’uomo».
Ma per avere certezza sull'efficacia ci vorrà l'estate
«Moderna - dice ancora il Corriere della Sera - ha inviato alcune fiale di vaccino sperimentale da Norwood, al National Institute of Allergy and Infectious Diseases (Nih) di Bethesda, nel Maryland. L’Istituto dovrebbe iniziare la sperimentazione clinica entro la fine di aprile su circa 20-25 volontari sani, verificando se due dosi del vaccino sono sicure e inducono una risposta immunitaria che probabilmente potrebbe proteggere dalle infezioni. I risultati iniziali del test potrebbero essere disponibili tra luglio e agosto. Mentre un vaccino potrebbe essere in commercio non prima del 2021».
Infatti, non è da escludere che il virus possa affievolirsi nel periodo estivo (quantomeno nell'emisfero boreale) e che, poi, possa ritornare prepotente nel prossimo inverno come un'influenza di stagione. Ma a quel punto, grazie anche al vaccino, potremmo essere immunizzati.