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Corigliano-Rossano, la maggioranza e la mandrakata della commissione statutaria

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Alla fine la commissione statutaria sarà solo una formalità ad appannaggio della maggioranza. La nuova bozza del deliberato sull’istituzione dell’organo istituzionale che si occuperà dell’elaborazione dello Statuto comunale e che sarà portato domani all’attenzione del civico consesso, è stata modificata. Cosa prevede il canovaccio del dispositivo? Sono tante le novità a partire dal nome stesso della commissione. Che non sarà “speciale” (come prevede lo statuto dell’ex Comune di Corigliano sul quale momentaneamente si basa o dovrebbe basarsi la struttura amministrativa cittadina), bensì “straordinaria”. La differenza non è formale ma sostanziale. Già, perché la dicitura “speciale” prevede delle preclusioni che nella “straordinaria”, invece, non ci sono. In realtà, una commissione straordinaria secondo l’attuale ordinamento municipale non dovrebbe proprio esistere. Ma tant’è che si è deciso, comunque, di procedere in questa direzione. Con una motivazione di fondo: la commissione straordinaria, infatti, a differenza di quella speciale, non prevede l’obbligo di affidare la presidenza dell’organo alle opposizioni. E la partita sembrerebbe giocarsi tutta qui. Già, perché alla richiesta della minoranza di affidare la guida della commissione alla presidente del Consiglio comunale Marinella Grillo (rinunciando di fatto ad una loro prerogativa) invece che al sindaco (fatto di per sé incomprensibile), la Maggioranza potrebbe rilanciare con un’altra proposta. Cioè, quella di comporre una commissione di 13 elementi: 7 di maggioranza e 4 di opposizione con la partecipazione consultiva (ma senza potere di voto) del Sindaco e della Presidente del Consiglio comunale. In realtà, per dirla con un eufemismo, si tratta di una vera e propria mandrakata. Perché? Perché fondamentalmente la Maggioranza, non avendo trovato la quadra per la presidenza della commissione statutaria sul nome della Grillo e rendendosi conto che darla al sindaco sarebbe stato un atto di eccessivo accentramento delle funzioni democratiche assegnate al consiglio, ha trovato il migliore degli escamotage: prendersi la fetta maggioritaria della commissione (e fin qui ci potrebbe pure stare) e, alla fine, per non far torto a nessuno (nemmeno a qualche parte della minoranza) ha inserito le figure di supervisione del sindaco e del presidente del Consiglio comunale. E alla fine chi sceglierà la presidenza? La commissione stessa alla sua prima seduta di insediamento. A maggioranza. Facile dedurre chi la guiderà. Qualche nome già circola e porta diritto al consigliere Maria Salimbeni.  
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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