Corigliano, prende corpo il racket dei trattori
E’ ora il tempo del racket dei trattori. Corigliano al centro di una serie di eventi delittuosi che minano la tranquillità di operatori economici e imprenditori. Fiocca il numero di denunce per furti, questa volta sono presi di mira i mezzi meccanici agricoli, necessari per la coltivazione delle terre. Se ne contano una decina di furti nel solo ultimo mese. Alcuni sono stati denunciati, altre vittime invece optano per il silenzio. La pista è quella straniera. Talune fonti parlano di matrice bulgara. I trattori infatti, una volta prelevati finiscono direttamente in Bulgaria, niente cavallo di ritorno, come solitamente accadeva un tempo. I danni si toccano con mano. Il giro d’affari è alto. Ogni imprenditore è infatti costretto a comprare un nuovo mezzo il cui costo non è assolutamente indifferente, tutt’altro. E in tempi in cui la crisi si tocca con mano, tali atti tendono ad aggravare le condizioni di gestione delle imprese. L’aspetto tuttavia sorprendente è l’azione indisturbata dei malfattori, molto abili non solo nel prelevare in mezzi ma anche nel trasportarli in terra estera. Il tragitto per chi vive in Bulgaria solitamente è il seguente: si arriva fino a Brindisi, poi ci s’imbarca per la Grecia e a seguire tutto il tragitto avviene in auto. E’ mai possibile che in tutto il percorso non vi siano controlli adeguati tali da beccare gli autori materiali? Su questo versante si pone un problema vero che riguarda non solo l’aspetto investigativo ma anche e soprattutto ispettivo quando si lascia l’Italia per l’estero. Tra gli imprenditori intanto cresce il malcontento. Si fa razzia di tutto e si entra facilmente nei poderi agricoli. Cresce anche la paura perché nel caso in cui un imprenditore dovesse trovarsi sul posto mentre avviene il furto potrebbe accadere davvero di tutto.
Fonte: La Provincia di Cosenza