6 ore fa:Amendolara, maggioranza: «Insieme a Straface per individuare le soluzioni per i disagi sanitari»
1 ora fa:Visita dell'ambasciatore dell'Azerbaigian a Corigliano-Rossano
8 ore fa: Da Co-Ro a The Voice Kids, il talentuoso Marco Della Mura brilla su Rai 1
1 ora fa:Anche il Liceo Linguistico di Rossano in testa alla classifica provinciale di Eduscopio 2024
9 ore fa:Vittime di femminicidio, il Senato ricorda la rossanese Maria Rosaria Sessa
8 ore fa:Sorical, i sindacati sono sul piede di guerra: proclamato lo stato di agitazione
2 ore fa:Dietro la violenza di genere: un fenomeno dalla profonda matrice culturale
7 ore fa:Assemblea Anci: la prima volta di Frascineto con Prioli
2 ore fa:La Vignetta dell'Eco
3 ore fa:Uva risponde ad Antoniozzi: «Noi ragioniamo per l’interesse del nostro territorio senza limitarne altri»

Corigliano, ipotesi di chiese in rete fra loro

1 minuti di lettura
di SAMANTHA TARANTINO La città di Corigliano è conosciuta soprattutto per il Castello ducale, il suo più importante marcatore identitario. Ma al di là di questo, il centro storico racchiude una rete di chiese che si sviluppano su due epoche storiche differenti. Un interessante viaggio attraverso le fasi costruttive dei luoghi di culto. L’epoca più antica, il X secolo della dominazione bizantina, ha restituito tutta la spiritualità greca resa ancora più accentuata dall’inserimento della città di Corigliano nella diocesi bizantina di Rossano. Da quel momento, infatti, iniziano a sorgere alcune chiese, oggi non più visibili, che facevano parte di una fitta rete di oratori basiliani dedicati a santi italo greci (S. Venera, S. Basilio, S. Nicolò). Una radice greca ancora tutta da far emergere. Attorno a queste preesistenze si sentì l’esigenza di dedicare all’Assunta, a cui la popolazione era fortemente devota, la chiesa più importante, oggi conosciuta come Santa Maria Maggiore, detta anche della Platea. Il nome esaltava la centralità della struttura, ed infatti il primo nucleo della popolazione si focalizzò intorno alla chiesa madre, a tutti gli effetti la più antica. Con i Normanni, tra l’XI e XII secolo e con la costruzione del castello ducale, l’aspetto cittadino cambierà e troverà sviluppo estendendosi oltre la roccaforte greca. Con la soppressione del rito greco (XIV) e del susseguente abbandono delle chiese più antiche, il XV secolo ed il rito latino come unico culto rappresenteranno un altro filo conduttore costruttivo. Questa è l’epoca delle continue tensioni tra Aragonesi ed Angioini con un arresto dello sviluppo economico della città. Tuttavia seguendo un immaginario corridoio storico la maggior parte delle chiese della storia di Corigliano nascono in questo periodo. Accanto al Castello la chiesa di San Pietro e Paolo, di probabile fondazione più antica fu arricchita poi nelle epoche successive, poi la chiesa di sant’Antonio da Padova dalla caratteristica decorazione in maioliche. Altra importante struttura la chiesa di San Francesco di Paola  (foto) dedicata al santo patrono dopo il suo soggiorno a Corigliano (1457 e 1477). Proseguendo si entra nella zona detta del Pendino con la Chiesa del Carmine, che sorge accanto al convento carmelitano (oggi ruderi) dedicata alla Santissima Annunziata. Insomma, Corigliano Alta non è solo castello, ma una rete di chiese tutte da visitare e capaci di emozionare il visitatore.
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.