Territorio-rispetto per l’ambiente. Da queste parti, il “binomio” non sempre ha funzionato. Da anni il territorio comunale soffre criticità mai risolte: discariche abusive a cielo aperto di inerti, ingombranti, fanno “bella vista” in più zone della città. L’amministrazione, come confermato nei mesi scorsi dall’assessore all’Ambiente Marisa Chiurco, pur fra le grandi ristrettezze economiche, sta lottando per tamponare le emergenze e per istituire tutta una serie di
iniziative “educative” alla differenziata. Da qualche tempo, ed è il caso più grave presente sul territorio per quel che riguarda il degrado ambientale – per via di un esposto di alcune associazioni e la richiesta di accesso agli atti da parte di
Franceso Sapia, consigliere comunale del M5S – la discarica di contrada Cotrica richiama le attenzioni e le preoccupazioni dell’opinione pubblica. La storia della discarica – breve ma tortuosa, finita, peraltro, nelle aule dei tribunali – inizia nel 1996 con le concessioni e termina già nel 2003 perché è ormai satura, ma con un lungo strascico. Nello stesso anno l’Ufficio del Commissario delegato all’ambiente della Regione accerta lo
“stato disastroso del sito di Cotrica”. L’amministrazione comunale del tempo decide di avviare un piano di bonifica ed affida ad una società l’operazione “salvataggio”. Nel 2007 la Conferenza dei servizi (presenti Regione, Provincia, Comune, Arpacal) ravvisa “gravi elementi di urgenza e di pericolo per la salute pubblica, tali da rendere necessaria l’emanazione dell’Ordinanza da parte del sindaco De Rosis, in cui s’intimavano la non coltivazione e la non irrigazione dei terreni limitrofi”. Il tutto perché tonnellate di rifiuti contenuti a Cotrica “contaminano – si legge nella denuncia delle associazioni – l’ambiente con una anomala e continua produzione di percolato che riversa in mare, non prima di aver percorso in lungo ed in largo l’alveo del torrente Coriglianeto”. È di questi giorni, infine, lo scarica barile sulle responsabilità. Il tutto mentre il cittadino meriterebbe risposte ed azioni risolutive più veloci. Ne sapremo di più, nelle prossime settimane.
l. l.