Nicola Zingaretti e
Matteo Renzi in comune hanno solo la militanza nello stesso partito. Eppure i camaleontici dem calabresi hanno dimostrato, ancora una volta, di non far troppo caso alle differenze umane e politiche dei leader che via via si affacciano sul proscenio del loro partito. E infatti dirigenti e militanti del Pd regionale sono riusciti a compiere l’ennesima trasmutazione: da renzianissimi a zingarettiani “senza se e senza ma”. Certo, l’ex premier, stavolta, non si è candidato alla segreteria del partito, ma sarebbe materia da politologi scoprire le ragioni per le quali il popolo democratico calabrese e i suoi dirigenti riescono sempre a trovarsi dalla parte del “cavallo” vincente, o comunque favorito.
TRIONFO Zingaretti, in sintesi, ha trionfato in tutte le federazioni provinciali, con una percentuale di “gradimento” che potrebbe essere superiore al
62%. Quasi un plebiscito, il suo, se non fosse per i dati ancora incerti di Catanzaro, dove comunque il fratello di Montalbano è indiscutibilmente in testa rispetto al suo principale avversario,
Maurizio Martina. I dati relativi alle convenzioni dei circoli delle varie province – che si sono concluse ieri – sono stati quasi tutti raccolti e nelle prossime ore saranno trasmessi al Nazareno. I risultati, di cui il
Corriere della Calabria è in possesso, sono tuttavia ancora ufficiosi (con il Pd non si sa mai…), in attesa dell’approvazione dei verbali che avverrà in sede di commissioni di garanzia.
ZINGARETTI SBANCA COSENZA Il governatore del Lazio, forte dell’appoggio della maggior parte dei dirigenti regionali e, soprattutto, di quello del presidente della Regione
Mario Oliverio, sbanca dappertutto. A Cosenza (votanti 6.123, schede valide 5.850), raggiunge il 66% (3.861 voti), che gli permettono di eleggere 11 delegati nella convenzione provinciale. Maurizio Martina è secondo, con il 24,1% (1.410 voti, 4 delegati). Terzo è
Roberto Giachetti, con il 5% (295 voti, 1 seggio), seguito dalla calabrese
Maria Saladino (3,5%, 1). Non ottengono alcun delegato gli altri outsider, ovvero
Francesco Boccia (1,1%, 65 voti) e
Dario Corallo (0,2%, 14).
A REGGIO CITTÀ VINCE MARTINA Decisamente più contenuto il successo di Zingaretti in provincia di Reggio Calabria. Il governatore arriva al
53,3%, con Martina al
37,5. Giachetti raggiunge il miglior risultato in Calabria con il
7,2%. Percentuali da zero virgola per tutti gli altri: Saladino 0,82, Boccia 0,78%, Corallo 0,23. I dati scorporati rivelano alcune sorprese, come la vittoria a Reggio città di Martina, che raggiunge il 55,6%, con Zingaretti che si ferma al 33,4. L’ex segretario del Pd poteva contare sul sostegno del presidente del Consiglio
Nicola Irto e su quello di
Mimmetto Battaglia, mentre il presidente laziale su quello del sindaco
Giuseppe Falcomatà e del capogruppo dem in Regione
Sebi Romeo.
CATANZARO INCERTA Ancora incerti i risultati di Catanzaro. La mozione Zingaretti ha diffuso dati secondo i quali il governatore avrebbe raggiunto il 50% dei voti, contro il 40% di Martina. Esito, però, contestato dall’area del segretario uscente, secondo cui il rapporto sarebbe 46-44%. Il capo della federazione provinciale,
Gianluca Cuda, per il momento non intende sbilanciarsi: «Non smentisco né confermo dati su convenzioni prima della conclusione del lavoro della commissione provinciale di garanzia per il congresso che si riunirà domani». Nell’attesa, si può comunque registrare il buon risultato della mozione Martina, che nel Catanzarese poteva contare sull’appoggio di pochissimi big, tra cui il deputato
Antonio Viscomi.
RECORD A VIBO: 75% Zingaretti ottiene il record a Vibo, dove raggiunge il
75% delle preferenze, pari a 1.651 voti. Qui, Martina raggiunge un poco esaltante
14% (308), seguito da Boccia (6%, 132 voti), Saladino (2,8%, 62), Giachetti (1%, 22), Corallo (0,27%, 6).
A CROTONE OLTRE IL 70% Nessuna incertezza, invece, nel Crotonese, dove Zingaretti distanzia di gran lunga tutti gli altri pretendenti. Le sue preferenze raggiungono il
71,1%. Martina è al
24,1, Giachetti al
2,3, Saladino all’
1,5, Corallo allo
0,2, così come Boccia.
COSA SUCCEDE ORA I delegati eletti dalla convenzioni dei circoli parteciperanno alle varie “assemblee” provinciali (che si svolgeranno nei prossimi giorni), da cui poi verranno fuori i nomi dei partecipanti alla convenzione nazionale del 2 febbraio. In questa occasione, i delegati, soggetti a vincolo di mandato (uno eletto nella mozione Zingaretti non potrà votare per Martina, etc.), sceglieranno i tre aspiranti segretari che concorreranno alle primarie del 3 marzo. Il voto sarà aperto anche ai non iscritti (ma tutti dovranno pagare due euro). Prenderà la guida del partito chi riuscirà a raggiungere il 51%. Qualora nessuno dovesse riuscirci, ci sarà il ballottaggio tra i primi due arrivati. Ma stavolta a votare saranno i delegati, che in questo caso non saranno soggetti ad alcun vincolo di mandato. L’iter è, insomma, piuttosto complicato. Nessun problema per i dem calabresi: loro si sanno orientare bene. E lo dimostrano ogni volta. fonte CORRIEREDELLACALABRIA.IT