Come anticipato nell'edizione del 29 marzo de "L'Eco dello Jonio", salta il bando rifiuti
1 minuti di lettura
È ufficiale, la capofila dell’Associazione Temporanea di Imprese (ATI), Vibeco Srl di Milano, si ritira dalla gara per il trasporto oltre frontiera dei rifiuti solidi urbani.
La gara viene considerata deserta e la Calabria rischia di presentarsi ai turisti quest’anno con un mare di rifiuti in ogni angolo del territorio. È questo il triste epilogo di una storia nata male e condotta peggio.
La Vibeco dice addio alla Calabria, lo fa per il clamore suscitato da una operazione emergenziale, lo fa per le lungaggini burocratiche di un Assessorato regionale che, a distanza di oltre un mese da quel 22 febbraio 2014, data di apertura dell’offerta dell’Ati Vibeco, Ecoross, Calabria Maceri, BM Service, non è riuscito a chiudere la pratica. Cosa potrà accadere oggi è facilmente ipotizzabile anche senza leggere la sfera di cristallo. Intanto, le 750 tonnellate al giorno di rsu rimarranno per le strade. A Bucita non arriveranno solo 130 tonnellate per come era stato previsto (in arrivo da Corigliano e Rossano), ma non si è in grado di stabilire con certezza, quanti rifiuti convergeranno nell’impianto rossanese.
Insomma, come in un grottesco gioco dell’oca, si ritorna al punto di partenza, solo che in questo caso il gioco ricade sulla pelle dei cittadini calabresi.
Riflette danni incalcolabili sull’economia di questa regione, se si considerano anche le campagne di discredito che i media nazionali, con Gabibbi e simili, stanno conducendo ormai da mesi. A tanto si aggiunga l’ultimo evento che ha investito la Regione Calabria, con la decapitazione del suo governatore che, a breve, dovrà mettersi “a riposo”, salvo solcare i cieli di Bruxelles. Praticamente, una situazione drammatica, con l’estate alle porte e con tutti gli elementi igienico-sanitari negativi a premere sui comuni e su gli stessi cittadini.
Cosa potrà fare l’assessore Pugliano, è un mistero. Qualch sera fa, ha “autorizzato” l’inviato di “Striscia la notizia” a riprendere le discariche a cielo aperto, suscitando l’ilarità dell’intero Paese.
Non c’è più tempo per scherzare, afferma un addetto ai lavori. Appena farà più caldo, scoppierà un’emergenza sanitaria, al cui confronto, quella di Napoli, diventa risibile. Le temperature elevate, daranno corpo a fenomeni incontrollabili.
Dal canto suo, la Vibeco ha fatto sapere che mai e poi mai si impegnerà in una regione che ha dimostrato di non saper discernere fra emergenza ed interventi conseguenti e ordinaria campagna di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
Un’ulteriore certificazione negativa che ci giunge da una società di rilievo nazionale. Un timbro che sancisce un punto di non ritorno che avremmo dovuto e potuto evitare.