Questa sarà una
vera incompiuta di lusso, se mai l’opera sarà completata. Già, perché a vederla dall’esterno e sbirciando all’interno, sembra veramente compiuta, con tanto di intestazione e pitturazione delle pareti interne ed esterne. È il mercato ittico comunale, finanziato con fondi del Fep,
Fondo europeo per la pesca, per un importo a base d’asta di 982mila euro,
i cui lavori, previsti in 200 giorni, sarebbero dovuti finire il 20 agosto del 2012. La recinzione di cantiere mostra che l’opera non è stata ancora consegnata e neppure collaudata. Si tratta di un’
opera sicuramente sovradimensionata e fuori della portata comunale, di consistenza tale da non giustificare un’opera di queste dimensioni, che si inserisce in un sistema della pesca ormai in crisi. Basterebbe però fare pochi chilometri più a nord per trovare strutture simili chiuse, con una marineria tra le più grandi e attrezzate della regione. Il discorso è sempre lo stesso, l’incapacità di fare scelte adeguate, da parte di una
classe politica regionale, che utilizza i fondi per lo sviluppo, per costruire cattedrali all’interno delle quali non si dirà mai messa, assecondando richieste clientelari o elettoralistiche del territorio e foraggiando un spreco senza fine. È sul tema fondi europei che si deve intervenire, per invertire una tendenza che in Calabria ha prodotto solo incapacità e inefficienza, alimentando corruzione e malaffare, o la restituzione degli stessi fondi non utilizzati, che costituiscono la fetta più grossa.
Saranno capaci i calabresi di intraprendere una via virtuosa, dopo le elezioni del prossimo 23 novembre? I dubbi sono forti, ma la volontà di riuscirci deve essere più forte.
d. m.