Nel weekend dovrebbe iniziare il trasloco del reparto. Si chiude (almeno per ora) il cerchio attorno ad una vicenda che ha tenuto un territorio in apprensione. Inizierà sabato prossimo, almeno si spera,
l’attività di trasloco degli arredi sanitari e delle attrezzature mediche dell’unità operativa di Cardiologia, dal primo al quarto piano del presidio spoke “Giannettasio” di Corigliano-Rossano.
I lavori di adeguamento dei locali che ospitarono già i reparti di Medicina e Chirurgia
sono stati completati, in tempi brevi rispetto a quello che al principio della vicenda si era prospettato. Già, perché
a seguito della chiusura dell’unità operativa, sopraggiunta con dispositivo del direttore sanitario dello spoke
a causa delle carenze igienico-sanitarie e strutturali del reparto, si erano
prospettati non pochi problemi nell’individuazione e lo
stanziamento delle risorse (
poco meno di 50mila euro) per provvedere proprio all’allestimento di un nuovo reparto.
Una querelle infinita, come si ricorderà,
tra l’ospedale, l’Asp di Cosenza e l’ufficio del Commissario alla sanità calabrese (che non voleva sbloccare le risorse) e nella quale, infine,
si registrò anche l’intervento del sindaco Flavio Stasi che della questione informò nientemeno che il ministro della Salute, Roberto Speranza (leggi anche
Cardiologia. Stasi forza la mano e chiama il Ministro: i lavori iniziano subito). Insomma, dopo una serie di tira e molla,
tutto si risolse con lo stanziamento delle risorse ed oggi un territorio intero –
vittima da decenni dei disservizi sanitari – che era rimasto in apprensione per giorni
in attesa di “riottenere” un reparto vitale per garantire i livelli minimi di assistenza sanitaria
dovrebbe ritornare ad erogare i servizi. Sarà riaperta anche l’unità di terapia intensiva cardiologica
Con la notizia della riapertura del reparto di Cardiologia se ne registra un’altra. Già perché il trasferimento del reparto (da un piano all’altro)
non interesserà solo gli otto posti di monitoraggio delle acuzie ma ritornerà operativa anche la terapia intensiva. E questo vorrà dire che potranno ritornare ad essere trattati anche parte (
considerato che lo spoke di Corigliano-Rossano non è fornito di unità coronarica) dei casi cardiologici critici.
La carenza di personale
Continua a rimanere viva, però,
la questione del personale. Già, perché se
da un lato la chiusura di Cardiologia aveva privato lo spoke – come dicevamo – di un’unità operativa strategica,
dall’altro aveva consentito ad altri reparti, come il Pronto soccorso, di poter contare su nuova forza lavoro, dal momento che medici ed infermieri
erano stati “spalmati” su altre esigenze. E in realtà in queste settimane abbiamo registrato pochi “allarmi” sulla carenza di personale. Ovviamente, rimettendo
in sesto Cardiologia con il proprio personale, ritorneranno i problemi della carenza di organico nelle altre unità operative. Tutto questo in attesa che la Regione e l’ufficio commissariale in primis sblocchi nuovi concorsi.