Calabresi nel Mondo, Oliverio apre la consulta. La Regione punta su zes e commercio
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LA NAZIONE DEI CALABRESI ALL’ESTERO
«I migliori ambasciatori delle ricchezze della nostra terra», li definisce il governatore. E in effetti i calabresi all’estero sono un vero proprio Stato, una vera e propria nazionale: numeri ufficiali e certi non ce ne sono e forse non è possibile nemmeno averne, ma sono tanti, tantissimi. Secondo il consigliere regionale Orlandino Greco, che di questa tematica è l’”alfiere” con tanto di delega conferitagli dal presidente Oliverio, secondo uno studio dei religiosi padri scalabriniani, tra prima, seconda e successive generazioni, doppie cittadinanze e naturalizzazioni si stimano in 7 milioni i calabresi che vivono nei cinque continenti anche se – spiega Greco – «con l’Università della Calabria abbiamo messo in campo un progetto per fare uno studio più puntuale approfondito». Secondo il vicepresidente della Consulta regionale Tony Galati, proveniente dalla Svizzera ma originario di Acquaro nel Vibonese, si parla di 60-70 milioni di persone che nel mondo, in una maniera o nell’altra, hanno a che fare con la Calabria. A tutti loro, indistintamente, si rivolge comunque Oliverio nel suo indirizzo di saluto, osservando come «il nostro obiettivo è operare affinché la vostra funzione sia messa in rete, perché se insieme lavoriamo per costruire la rete e utilizziamo gli strumenti dell’innovazione alimentando lo scambio di idee, esperienze e informazioni, possiamo fare in modo che la Calabria possa avere un ritorno e un giovamento. Il rilancio della Consulta regionale dei calabresi all’estero che abbiamo attuato – prosegue il presidente della Regione – non è affatto un’operazione nostalgica ma un’operazione che guarda futuro: in questa direzione vanno inseriti la nuova legge approvata in Consiglio regionale e il Piano di interventi per il 2019. Noi vogliamo consolidare il rapporto con i consultori e con le comunità dei calabresi, perché questo è l’interesse della nostra terra». Il governatore poi aggiunge: «Abbiamo imboccato una strada diversa, perché per tanto tempo – la Calabria e il Sud sono stati considerati in modo marginale, adesso invece il Sud e la Calabria stanno risalendo la china. Abbiamo programmato importanti risorse provenienti dall’Unione europea per affrontare e aggredire problemi mai affrontati per lungo tempo e per decenni, e tra questi c’è l’accessibilità della Calabria. Siamo nell’era in cui bisogna saper competere in uno scenario globale con le bellezze e le potenzialità del territorio, per questo – rimarca Oliverio – abbiamo investito molto nei collegamenti e stiamo continuando su questa strada. Nel 2014 c’erano otto collegamenti internazionali, oggi sono 32, in pratica non c’è capitale europea che non sia collegata all’aeroporto di Lamezia Terme. E stiamo anche qui vedendo i frutti del nostro lavoro, considerando che dopo il 2017 da record abbiamo dati ancora in crescita per il turismo. E nei prossimi giorni – annuncia il presidente – vedrò il ministro del Turismo dell’Argentina perché abbiamo intenzione di istituire anche un volo diretto con l’America latina».