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Bisignano, nasce Museo della Liuteria

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Una tradizione artistica che affonda le sue radici tra il XII e XIII secolo e che, con maggior vigore dal '700 è arrivata fino ai giorni nostri. È la liuteria di Bisignano, l'arte di realizzare strumenti a pizzico che si fonde fino a diventare quasi una cosa sola con la vicenda plurisecolare di una famiglia, i De Bonis. Da oggi questa autentica peculiarità calabrese avrà, nella cittadina del cosentino, culla di generazioni di maestri liutai, un vero e proprio tempio. È dedicato ai fratelli Nicola e Vincenzo De Bonis, conosciuti in tutto il mondo e scomparsi rispettivamente nel 1978 e nel 2013, il Museo della Liuteria voluto dall'amministrazione comunale di Bisignano. Dalle loro mani, ma anche da quelle di tanti allievi oggi sparsi per il mondo che hanno frequentato la loro bottega apprendendo e facendo propri i segreti del mestiere, sono usciti chitarre e mandolini con un identico comune denominatore: il suono dolce ottenuto grazie alla sapienza di chi ha saputo dosare nel plasmarli legno e resine di pregio.
I FRATELLI DE BONIS QUASI UNA DINASTIA DI LIUTAI
Ma i De Bonis, come raccontano Rosario Curia nel volume "I fratelli De Bonis e la Liuteria in Bisignano" e Mario Guido nel suo "Il miracolo della liuteria De Bonis a Bisignano in Calabria", sono soprattutto una schiera di liutai, quasi una dinastia citata perfino nel Dizionario universale dei Liutai di Renè Vannes pubblicato in lingua francese a Bruxelles nel 1951. Chitarre classiche, barocche e da concerto accanto a mandolini e violini hanno preso forma, nel tempo, dalle mani sapienti dei De Bonis facendosi apprezzare per la loro acustica e per la cura dei particolari che ne hanno fatto quasi dei pezzi unici.
SINDACO BISIGNANO: DIGNITÀ A UN PEZZO DI STORIA DELLA NOSTRA CITTÀ
«È per me un onore - spiega il sindaco di Bisignano, Umile Bisignano - annunciare l'apertura del museo che rappresenta il mantenimento di un impegno morale con i grandi maestri Nicola e Vincenzo: un impegno con la città. Oggi, per il Museo della liuteria, si aprono finalmente le porte per dare dignità ad un pezzo di storia della nostra città, per continuare nella promozione del suo patrimonio storico artistico e, soprattutto, per dare continuità a questa nobile arte». Il museo, oltre agli strumenti donati da Vincenzo De Bonis al Comune presenta materiale documentale attraverso il quale chiunque potrà ripercorrere la storia di questa famiglia conosciuta e apprezzata a livello nazionale e internazionale. Un'ala sarà dedicata alla liuteria contemporanea bisignanese.
CERTAMENTE UN VANTO PER LA COMUNITÀ
«L'apertura del museo della Liuteria De Bonis - conclude Bisignano - che vede coinvolte nella gestione le associazioni presenti sul territorio con lo scopo di promuovere e valorizzare quest'arte, lasciatemelo dire, rappresenta sicuramente un vanto per la nostra comunità e un riscatto storico che questa città doveva ai grandi maestri». La struttura espositiva, che sarà gestita in sinergia con le associazioni "Liuteria Bisignanese" e "Liuteria De Bonis", inoltre, è stata recentemente completata in ogni sua parte e dotata di impianti di sicurezza e di videosorveglianza. Fonte: Ansa
Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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