Si è svolta un'interessante partita di "Battaglia Navale" tra lo Stato Italiano e la Società Manicomiale Inglese "Subappennino Calabro". Il titanico scontro tra le parti ha visto uscire vittoriosa la Subappennino. Essa, infatti, con una mossa a sorpresa, è andata a bucare la casella nella quale erano celate contemporaneamente, sia le vestigia del porto dell'
arcaica Sybaris, sia le spiagge dell'
Alto Jonio Cosentino, sia la falda acquifera della piana. Con un sorriso trionfale, il paziente della struttura che ha suggerito la mossa vincente di trivellazione ed estrazione, dott. Chedolereddu (vedi precedente articolo su proposta di francobollo sibarita), ha detto agli allibiti giornalisti: "A nessuno, sano di mente, sarebbe venuta l'idea di andare a fare un buco ed un impianto di estrazione proprio lì, ma noi siamo furbi, e quelli del governo italiano sono rimasti impallati come pere cotte. Uno a Zero per noi." Al giornalista che gli chiedeva quale utile ci sarà per quel territorio, Chedoloreddu ha risposto: " Nessuno. O meglio,", ha aggiunto, "i cittadini avranno, ovviamente a pagamento, il gas per cuocere le loro bistecche.". Al che il giornalista ha replicato: "Veramente a noi risulta che il gas già ce l'hanno, e che quelle poche bistecche, molto poche, se le procurano con il turismo, l'agricoltura e la pesca. Una volta distrutte queste opportunità di guadagno, come se le procureranno le poche bistecche da cucinare col gas?". Chedoloreddu, con fare supponente e scocciato, e agitando il variopinto cappello a sonagli: "Signore mio, ma che vuole che ne sappia io, mica faccio il macellaio. Una cosa è certa: noi le bistecche ce le potremo comprare! Eccome! E non prenderemo certo quelle vostre, troppo inquinate dalle trivelle!". Ha concluso roteando gli occhi e sputacchiando altre sentenze filosofiche deliranti ed incomprensibili. Capasso, Sindaco di Cassano, luogo del futuro scempio, ha subito piantato un capriccio: "Ngheee, ngheee, io dico noo al buco ed all'impianto! Noo, no, e no!". Ha piagnucolato battendo con rabbia i piedini per terra. Naturalmente, come fatto a suo tempo con la devastazione del
3° megalotto Anas, proprio sulle vestigia della Sybaris arcaica, quando gli daranno il ciuccio delle opere compensative (una fontanella di acqua inquinata dalle trivelle ed un vestito di sartoria a qualche ministro), si acquieterà nel sonno giusto. La "perfida Albione" c'ha fregato un'altra volta: Sybaris, colpita e affondata. Per sempre.
Maurizio Silenzi Viselli - Associazione Culturale Jonica