Castrovillari non delega: la città in piazza per difendere il diritto alla salute
Fiaccolata per l’ospedale “Ferrari”: cittadini, associazioni e Vescovo uniti contro tagli, disservizi e promesse mancate. Laghi: «Sanità pubblica spinta verso il privato»
CASTROVILLARI - Castrovillari scende in piazza per difendere i propri diritti. E lo fa senza deleghe, senza attendere che sia qualcun altro a parlare al posto della comunità. È questa la fotografia più forte restituita dalla fiaccolata a difesa del diritto alla salute e dell’ospedale spoke “Ferrari”: una città che sceglie di esserci, di esporsi, di pretendere risposte. Una capacità di mobilitazione che non è scontata e che, altrove, spesso resta soffocata da un senso di rassegnazione o da una delega silenziosa che finisce per non produrre alcuna protesta.
Con lo slogan «L’ospedale di Castrovillari non si tocca», centinaia di cittadini hanno partecipato alla manifestazione promossa dal Comitato delle Associazioni – Avis, Avo, Solidarietà e Partecipazione, Afd (Associazione Famiglie Disabili), Amci (Medici Cattolici), Isde Medici per l’Ambiente – sfilando dall’ospedale fino al Municipio. Una presenza composta ma determinata, che ha trasformato il silenzio delle fiaccole in una richiesta netta di verità e responsabilità.
Accanto ai cittadini, anche il consigliere regionale Ferdinando Laghi e il Vescovo della Diocesi di Cassano all’Ionio, vicepresidente della CEI, Francesco Savino, sceso in piazza in prima linea.
Laghi: «Non allarmismi, ma fatti. Qui la sanità pubblica viene spinta verso il privato»
Nel suo intervento, Laghi ha voluto dare forza politica e istituzionale alle preoccupazioni espresse dal Comitato, sottolineando il valore dell’iniziativa:
«È stata una manifestazione importante, partecipata, che dimostra la maturità civica di Castrovillari. La presenza del Vescovo Savino è un segnale forte di sensibilità verso il diritto alla salute: non è scontato vedere una guida spirituale scendere in piazza, accanto ai cittadini, per difendere un presidio sanitario».
Il consigliere regionale ha poi puntato il dito contro le criticità strutturali che stanno svuotando progressivamente l’ospedale del Pollino:
«Questa iniziativa ha un duplice obiettivo: denunciare lo stato di insufficienza dei servizi e il depauperamento del personale sanitario. Solo di recente – ha ricordato – Castrovillari ha perso altri due cardiologi. A questo si aggiunge il cambio del sistema informatico, che ha creato un vuoto pauroso nell’erogazione dei servizi».
Un passaggio particolarmente duro ha riguardato il funzionamento dei laboratori: «Le analisi non arrivano più in tempo reale ai reparti e soprattutto al Pronto soccorso. I cittadini sono costretti a ricorrere a proprie spese ai laboratori privati. È così che, pezzo dopo pezzo, si spinge la sanità pubblica verso quella privata».
«Chiederemo conto alla Corte dei Conti»
Da qui la provocazione-annuncio: «Ci rivolgeremo alla Corte dei Conti per capire come sia possibile spendere di più per un servizio peggiore rispetto a quello precedente. È una domanda legittima, che riguarda l’uso delle risorse pubbliche».
Laghi ha inoltre richiamato le promesse mancate sul fronte dell’emodinamica: «Otto mesi fa il management dell’ASP di Cosenza aveva garantito l’apertura h12. Oggi, invece, l’emodinamica di Castrovillari è operativa solo sei ore al giorno, dalle 8 alle 14. È una situazione inaccettabile, soprattutto per un presidio che serve un’area vasta come quella del Pollino».
Savino: «Il Natale è la festa della verità. Si dica qual è il futuro dell’ospedale»
A chiudere la manifestazione è stato il Vescovo Savino, che ha chiesto con chiarezza trasparenza e verità: «Il Natale è una festa rivoluzionaria, è la festa della verità. Io sto dalla parte degli ultimi e dei fragili e per questo chiedo che si dica chiaramente qual è il futuro dell’ospedale di Castrovillari».
Un appello che lega riorganizzazione sanitaria e giustizia sociale: «Riorganizzare non significa tagliare alla cieca, ma ottimizzare, ridurre gli sprechi e offrire un servizio più efficace e funzionale ai bisogni del territorio».
Una piazza che non delega
La fiaccolata di Castrovillari lascia un messaggio che va oltre il “Ferrari”: i diritti si difendono anche scendendo in piazza. Senza delegare ad altri la protesta, senza aspettare che l’emergenza diventi irreversibile. Una lezione civica che interroga non solo la politica sanitaria regionale, ma anche quei territori dove il silenzio continua a essere la forma più diffusa di rassegnazione.