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Cambio al vertice sulla 106. Mupo nuovo commissario: ora la partita più delicata è tra Co-Ro e Crotone

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CORIGLIANO-ROSSANO - È l’ingegnere Luigi Mupo, attuale responsabile della Struttura territoriale Anas Calabria, il nuovo commissario straordinario per la Strada Statale 106 Jonica. Succede all’ing. Francesco Caporaso, che aveva preso il testimone da Massimo Simonini, e che ha sostanzialmente completato la missione straordinaria affidatagli sul fronte dei due grandi progetti di ammodernamento in itinere che valgono, insieme, quasi 4 miliardi di euro.

Caporaso, infatti, ha avuto il compito — delicatissimo — di traghettare in fase di gara i lotti Sibari–Corigliano-Rossano e Crotone–Catanzaro. Un passaggio che richiedeva gli strumenti eccezionali del commissariamento. Oggi, con le gare formalmente indette e pronte ad essere assegnate (si parla addirittura di giorni), quei progetti rientrano nel regime ordinario di esecuzione ANAS, essendo “maturi” dal punto di vista procedurale.

Non finisce però la fase commissariale: cambia il baricentro. Mupo, in realtà, eredita ora la parte più complessa e politicamente sensibile dell’intero progetto; ovvero il tratto compreso tra Corigliano-Rossano–Crotone, ancora in fase di PFTE e attualmente sottoposto a VIA ambientale alla Regione Calabria. È su questo fronte che si giocherà la partita decisiva: tracciato, valutazioni ambientali, pressione territoriale ma, soprattutto, il finanziamento. Per realizzare quest’opera, in realtà, occorrerebbero quasi 5 miliardi di euro per circa 90 km di strada a 4 corsie.

La polemica politica: “tagli” da 50 milioni di euro?

Queste ore, però, sono animate da una nuova polemica. Innescata dalla la deputata Vittoria Baldino (M5S), preceduta nei giorni scorsi da quella del coordinatore regionale dei Verdi Giuseppe Campana e alla quale ha fatto seguito quella del segretario cittadino PD Corigliano-Rossano. Tutti e tre hanno denunciato un presunto taglio da 50 milioni di euro nell’annualità 2027 destinati alla SS 106 — evidenziando come, nella bozza di manovra, «vengano ridotte le risorse per l’arteria jonica mentre restano intatti i 700 milioni del Ponte sullo Stretto». La Baldino parla di un segnale politico netto sulle priorità del Governo.

La replica: «Nessun taglio. rimodulazione tecnica dei residui»

Non tarda ad arrivare la replica del senatore Ernesto Rapani (FdI), maggiorente del Governo Meloni in Calabria: «Non c’è alcun definanziamento della 106. Si tratta di una rimodulazione contabile sui residui di bilancio non ancora spesi, una norma generale che riguarda tutti i capitoli dello Stato. Le risorse restano. Vengono solo riallineate in base all’avanzamento dei lavori».

Rapani chiarisce inoltre che il plafond complessivo supera oggi i 3,8 miliardi, superiore ai 3 miliardi stanziati con la Legge di Bilancio 2023. E puntualizza: «Quando parte delle coperture viene spostata sui fondi FSC 2021-2027, che sono vincolati da delibera CIPESS, è fisiologico che la quota prevista in Legge di Bilancio venga riprogrammata negli anni. Non è un taglio, è lo strumento che consente di spendere meglio e più rapidamente dove i cantieri sono più maturi».

Rapani sottolinea che «il Governo Meloni ha mostrato un impegno senza precedenti per la Statale 106 e per le infrastrutture del Sud». «Altro che tagli: parliamo di miliardi già programmati e di cantieri aperti. È grazie a questo Governo se finalmente si parla di concretezza e non di promesse vuote. Attaccare l’Esecutivo per una rimodulazione tecnica di 50 milioni di euro, su un impegno complessivo di quasi 4 miliardi, dimostra solo che Baldino e la sua combriccola di sbandati dei 5 Stelle vivono fuori dal mondo».

Il senatore invita, quindi, la deputata a verificare i fatti prima di lanciare accuse: «Baldino si informi bene prima di scatenare polemiche infondate. Se davvero vuole capire come stanno le cose, le suggerisco di farsi un giro nei cantieri della 106 e vedere con i propri occhi che questo Governo, diversamente dai precedenti, mantiene le promesse fatte ai cittadini calabresi».

Al netto delle polemiche c’è una verità incontrovertibile: la SS106 non è a rischio finanziamento

Ora, al di là della polemica politica, la storia — quella reale — è molto più semplice e molto più tecnica.

I soldi della Statale 106 non provengono da un’unica cassa. Ce ne sono due, e funzionano in modo diverso.
Da una parte c’è la Legge di Bilancio dello Stato, che mette a disposizione risorse “flessibili”: lo Stato le può spostare da un anno all’altro se non vengono subito impegnate.

Dall’altra ci sono i fondi FSC, quelli per lo sviluppo del Mezzogiorno, che sono invece blindati da una delibera CIPESS: quando vengono assegnati a un’opera, restano lì e non si toccano. Ma vengono sbloccati solo se il progetto è davvero pronto a partire.

Che cosa succede allora? Succede che, mano a mano che un lotto della 106 diventa maturo, cioè tecnicamente cantierabile, lo Stato sposta la copertura dalla Legge di Bilancio ai fondi FSC, che sono più stabili e sicuri, perché già vincolati. E quando lo fa, la quota prevista in Legge di Bilancio per gli anni successivi (come il famoso 2027) può ridursi o slittare di anno.

Ma questo non è un taglio. È semplicemente una riprogrammazione contabile, una pulizia dei cosiddetti “residui” — cioè quei soldi che sarebbero formalmente accantonati, ma che in realtà non verrebbero spesi nell’anno previsto. Lo Stato li sposta dove l’opera è più pronta a correre.

In altre parole: non sparisce un euro. Cambia solo l’anno in cui viene speso, e soprattutto la “fonte giuridica” da cui viene tirato fuori.

Insomma, la Statale 106 non è a rischio finanziario. Quello che conta davvero, adesso, è la velocità.

Perché i soldi — anche quando ci sono — vanno a chi è pronto prima. E questa è la regola base che –– come per anni ha ribadito l'allora Reponsabile nuove opere di ANAS, Silvio Canalella -  - ha ispirato la nascita della Sibari-Corigliano-Rossano e della Crotone-Catanzaro. Ma è sul lotto ancora in fase di valutazione ambientale (Corigliano-Rossano / Crotone) che adesso il Commissario Mupo dovrà essere rapidissimo: chiudere la VIA, blindare il progetto, renderlo “muro contro muro” dal punto di vista amministrativo.

Perché nel sistema italiano, oggi, chi perde tempo perde denaro. Anche se il denaro ce l’ha.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.