Tradizioni millenarie, per Pasqua torna la Java e Madhe di Vakarici
Liturgie suggestive e simbolismi profondi che rappresentano un’occasione imperdibile per chi desidera conoscere un volto diverso della Calabria, un volto fatto di storia, spiritualità e autenticità

VACCARIZZO ALBANESE – Esiste un’altra Calabria capace di emozionare e di offrire un’esperienza autentica e distintiva a chi vuole immergersi nei secolari riti della Settimana Santa che si celebrano nella nostra regione. È la Calabria dei borghi arbëreshe, custodi di una eredità millenaria tramandata dai primi coloni fino ad oggi, come la Java e Madhe di Vakarici dove la tradizione dei riti bizantini legati alla Pashkët rimane intatta, inviolata da oltre sei secoli.
È in questi giorni di festa – dichiara il Sindaco Antonio Pomillo, rinnovando l’invito a visitare il salotto diffuso di Vaccarizzo – che si può scoprire e vivere un aspetto inedito e affascinante della cultura arbëresh. I riti pasquali che animano il nostro borgo rappresentano un’opportunità straordinaria per immergersi in un’esperienza culturale e spirituale intensa. Al di là del loro significato religioso, c’è una devozione popolare, fatta di musiche, canti, sapori e odori che rappresentano uno spaccato emozionale della nostra storia e della nostra identità e che qui siamo convinti siano il corroborante ideale per un turismo esperienziale.
È l’Assessore al Turismo, Giovanni Romano, ad accompagnarci nei riti della Settimana Santa in quel viaggio della tradizione nella tradizione. Le liturgie suggestive e i simbolismi profondi - sottolinea - rappresentano un’occasione imperdibile per chi desidera conoscere un volto diverso della Calabria, un volto fatto di storia, spiritualità e autenticità. Vivere Vakarici in questi giorni significa lasciarsi trasportare in un’esperienza ultra-sensoriale che va oltre la semplice osservazione.
Tra i cerimonieri e custodi della Pashkët dei popoli della diaspora albanese c’è papàs Elia Hagi, parroco della comunità di Santa Maria di Costantinopoli. Dalla Domenica delle Palme, Diela e Dafnë, con la benedizione dei rami d’alloro, alle Pashkarelat, le uova rosse simbolo di vita della Domenica di Pasqua, passando per l’Orthros dello Sposo fino alle toccanti lamentazioni al sepolcro del Venerdì Santo e alla gioiosa celebrazione del Cristos Anesti nella notte di Pasqua: sono solo alcuni dei momenti di fede e folklore che vengono ripetuti in questo periodo che precede la Pasqua.
A partire dal pomeriggio di oggi (giovedì 17 aprile), le celebrazioni proseguiranno con la Celebrazione Eucaristica Vespertina e la suggestiva Lavanda dei piedi. Il Venerdì Santo, 18 aprile, sarà dedicato alla Celebrazione della Passione del Signore e all’Adorazione della Croce, culminando nella toccante processione con il Cristo Morto e la Madonna Addolorata. Nella notte tra sabato 19 e domenica 20 aprile, alle ore 23.30, si terrà, poi, la solenne Veglia Pasquale con la celebrazione della Risurrezione del Signore, Cristos Anesti e l’accensione del grande fuoco (Zjiarr). La Domenica di Pasqua e il Lunedì dell’Angelo, invece, saranno caratterizzati dalle celebrazioni eucaristiche festive, offrendo ulteriori momenti di spiritualità e condivisione per la comunità e i visitatori.
Sabato 19 aprile si terrà la benedizione delle uova, iniziativa promossa da Lions Club Arberia con l’Azione Cattolica insieme ai bambini per Il dono della rinascita.