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Scuola inclusiva, il messaggio degli esperti all'evento formativo dei Figli della Luna

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CORIGLIANO-ROSSANO – In un territorio dove non mancano spazi aperti è quasi un obbligo tornare a popolare i parchi per combattere il disturbo fisico e mentale, noto come deficit di natura, ormai tipico dei bambini di oggi che vivono sempre più spesso lontano da aree verdi. Promuovere l’esperienza diretta, fuori e dentro le aule. Pensare la scuola come una comunità dove il sapere si co-costruisce e le differenze di ognuno servono a far comprendere agli altri il proprio valore.

Sono, questi, alcuni dei messaggi emersi dal partecipatissimo evento formativo promosso dalla storica cooperativa sociale I Figli della Luna guidata dal Presidente Lorenzo Notaristefano con la vicepresidente Marilena Prezzo, la consigliere Francesca Prezzo ed i soci Antonella Celestino, Dora Quadro e Margherita Quadro.

Sono stati diversi i contributi registrati in una affollata sala dell’Hotel San Luca, introdotti e coordinati dal comunicatore strategico e lobbista Lenin Montesanto che ha sottolineato come, in un momento di grave emergenza educativa e pedagogica nazionale, eventi di formazione trasversale come quello promosso dal sodalizio, impegnato 365 giorni all’anno nella sensibilizzazione ad una maggiore cultura dell’inclusione, rappresentino l’opportunità per invertire la tendenza negativa. – Ciò che è paradossale e sollecita reazioni – ha scandito Montesanto nei suoi diversi assist ai relatori – è che a subire quel deficit di natura, probabilmente anche fisiologico in aree oggi maggiormente urbanizzate ed industrializzate del centro-nord Italia, siano allo stesso modo e con la stessa intensità, talvolta con degenerazioni anche peggiori perché dettate da pervasiva ed inconsapevole oicofobia, siano purtroppo anche e soprattutto i bambini ad esempio calabresi e meridionali, che al gap naturalistico sommano quello di eventuali strutture adeguate a compensarlo.

Alla presenza di diverse associazioni del Terzo Settore, all’evento sono intervenuti anche il direttore sanitario dell’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Cosenza Martino Rizzo ed il vicesindaco di Corigliano-Rossano Giovanni Pistoia. Erano presenti anche la parlamentare uscente Elisa Scutellà, i consiglieri comunali di Corigliano-Rossano Tonino Uva e Liliana Zangaro e, per l’Amministrazione Comunale di Crosia, l’assessore Maria Teresa Cosentino ed il consigliere comunale Paola Marino.

Sottolineando l’importanza del contributo costante e qualificante del mondo dell’associazionismo e del Terzo Settore che, in un rapporto anche dialettico, offrono un aiuto preziosissimo per sopperire alle carenze delle pubbliche amministrazioni, il Sindaco Flavio Stasi ha anche colto l’occasione per annunciare l’ottenimento di un importante finanziamento per il sociale: 7,5 milioni di euro per 7 progetti importanti, tra i quali il Polo Sociale, che finalmente supporterà le famiglie e la Spiaggia Solidale per aumentare la qualità della vita e dell'accoglienza.

«La formazione dei nostri ragazzi in un mondo sempre più individualista e fragile rappresenta forse – ha aggiunto il Primo Cittadino – la vera emergenza del nostro tempo. Per questo stiamo promuovendo spesso modelli formativi innovativi e non potevo non partecipare alla bella iniziativa di questa mattina de I Figli della Luna; sia per condividere una riflessione, con relatori di livello accademico, sull'importanza della diversità e del rapporto con gli altri nella formazione e nella crescita; sia per ribadire ancora una volta la gratitudine dell’Amministrazione Comunale alle associazioni del Terzo Settore per ciò che fanno quotidianamente al fianco delle persone. Per fare del nostro meglio – ha concluso Stasi – Istituzioni, Scuola ed Associazioni devono sforzarsi di stare in rete. Non significa pensarla sempre allo stesso modo, ma avere un confronto vero con una cosa in comune: migliorare le condizioni della nostra gente».

Più storytelling, per aiutare i bambini, attraverso l’ascolto di storie, a generare pensieri, riconoscere emozioni e azioni alternative. Incentivare attività creative come musica e teatro. Sono, questi, alcuni dei percorsi suggeriti dalla neuropsichiatra infantile dell’ASP di Cosenza Domenica Puntorieri che si è concentrata sul focus Cooperare per crescere. «L’apprendimento infantile – ha chiarito – è determinato dall’interazione con ambienti fisici e sociali e dalla qualità di questi. La fiducia che si sviluppa in questi contesti – ha aggiunto – diventa la base sicura da cui i bambini partono per esplorare e apprendere».

«La didattica inclusiva rappresenta un approccio educativo che si basa su principi di equità e universalità. Non esiste un metodo taglia unica ma la diversificazione è necessaria. L'apprendimento cooperativo è un modello di insegnamento che valorizza la collaborazione ed il supporto tra pari sostenendo lo sviluppo delle competenze sociali. Lo sviluppo delle capacità di cooperare è legato alla maturazione cerebrale dall'embrione all'adulto. Ed è scientificamente provato, ADHD e Disturbo dello Spettro Autistico, migliorano con la cooperazione. L’inclusione attiva gratificazione; e quando ciò non avviene – ha concluso la Puntorieri – si genera stress e quindi produzione in eccesso di cortisolo che provoca danni neuronali e riduzione dell’apprendimento».

Tiziana Cerbino, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo Amarelli, tra le più importanti realtà sul territorio per numero di alunni stranieri e con disabilità, è intervenuta, in particolare sul tema La voce della Scuola. Si è concentrata sul metodo del Cooperative Learning, che crea interdipendenza positiva, favorisce l’interazione faccia-a-faccia e l’uso delle abilità sociali; sulla responsabilità educativa ed inclusiva della scuola, sul ruolo del docente che, contrapponendosi al modello tradizionale di trasmettitore, diventa facilitatore di scambi e mediatore sociale.

Dall’asilo nido all’università. «InAgorà – ha spiegato Stefania Lamberti, responsabile del gruppo studio – ricerca – formazione – Cooperative learning CSI dell’Università degli Studi di Verona – è un approccio educativo–didattico che può essere applicato a tutti i contesti proprio perché risponde alla necessità di mettere nella condizione tutti di esprimere le propria abilità e peculiarità. Citando Einstein (Ognuno di noi è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi, lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido) la Lamberti in particolare ha scandito: il risultato non può e non è sempre uguale per tutti, ma a tutti devono essere date le stesse opportunità; cosa che non sempre la scuola garantisce. Bisogna concentrarsi sul percorso nel quale intervengono tanto il talento e le abilità ed il patrimonio genetico. L’esperienza diretta, fuori e dentro la classe, è la chiave che consente di superare il modello trasmissivo e di consentire una co-costruzione dei saperi. Se siamo felici, ci ammaliamo di meno e costiamo di meno al servizio sanitario. In questo quadro la scuola deve pensarsi come comunità che nasce all’interno di una piccola classe e si estende man mano».

 «È nella diversità dell’altro – ha sottolineato Marta Milani, professore associato del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Verona – che ognuno di noi riscopre la propria identità. L’approccio interculturale permette una valorizzazione a 360 gradi, non solo etnica e linguistica. La cultura, da declinare al plurale e l’identità sono legate a doppio filo. L’identità si costruisce attraverso l’ambiente, che è la risultante di relazioni. Competenti non si diventa, è un percorso che presuppone sapere, saper fare e saper essere. L’evento formativo si è concluso con una class building che attraverso esercizi ha favorito la collaborazione e la condivisione, insegnamento diretto di abilità sociali e l’interdipendenza positiva». 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.