In viaggio verso le Marche con gli occhi ancora lucidi e la memoria viva della solidarietà
A distanza di anni dal sisma che sconvolse il Centro Italia, la Calabria torna nelle Marche, non più con la sirena spiegata ma con gli scarpini da calcio. Una delegazione dei pompieri calabresi parteciperà al Torneo della Ricostruzione a Falerone

Gli occhi sono ancora lucidi, il ricordo è ancora vivo, pungente come la polvere che si alzava dalle macerie. Agosto 2016, il cuore dell'Italia centrale trema, inghiottendo vite e speranze. Da quel momento, una catena di solidarietà si è snodata lungo lo Stivale, portando con sé uomini giacca grigioverde e mezzi rosso fiammante pronti a sfidare l'impossibile. Erano i vigili del fuoco calabresi, accorsi anche dai comandi Calabria, dai distaccamenti periferici come quello di Lamezia Terme, Cirò marina e Corigliano-Rossano, che con la loro tenacia e professionalità scavarono per giornate intere e lunghe notti tra le rovine alla ricerca di un qualsiasi segno di vita.
Oggi, a distanza di anni da quella drammatica esperienza, il legame tra la Calabria e le Marche si rinsalda, non più sotto il segno dell'emergenza, ma della memoria e dell'amicizia. Proprio stamattina, una delegazione sportiva dei vigili del fuoco di Cosenza e Crotone è partita alla volta di Falerone, in provincia di Fermo, per partecipare al IV Torneo della Ricostruzione. Un invito sentito, giunto direttamente dal sindaco della cittadina marchigiana, in segno di gratitudine per l'instancabile lavoro svolto dai pompieri calabresi durante le difficili fasi post-sisma.
Tra i soccorritori che all'epoca si misero in viaggio verso il cratere, c'era anche Antonio Corapi, allora vigile del fuoco del comando di Crotone, oggi caporeparto. La sua voce, al telefono mentre è in viaggio con i suoi compagni in direzione Marche, è ancora carica di emozione nel ripercorrere quei giorni concitati: «Ricordo il viaggio interminabile, l'ansia che cresceva con ogni chilometro percorso. Arrivare e trovarsi di fronte a quel paesaggio di distruzione fu uno shock. Ma la priorità era una sola: trovare persone vive sotto quelle montagne di detriti».
Corapi descrive turni massacranti, la sinergia con colleghi provenienti da tutta Italia, il silenzio assordante interrotto solo dalle sirene e dalle voci spezzate di chi aveva perso tutto. «Ogni piccolo rumore, un lamento, un abbaiare di cane, ci dava la forza di continuare a scavare. La gioia immensa di estrarre qualcuno ancora in vita ripagava ogni sforzo, ogni ora di sonno persa».
Anche Mimmo Forte, allora giovanissimo vigile del distaccamento di Rossano, ricorda vividamente la prontezza con cui la squadra bizantina si mise a disposizione di chi aveva bisogno e che un sisma potentissimo aveva lasciato, di punto in bianco, senza una prospettiva, senza un futuro, solo – per i più fortunati – con quanto avevano addosso. «Fummo tra i primi ad arrivare dalla Calabria, con mezzi adeguati e una grande determinazione. In quei momenti, ogni rinforzo era vitale. La collaborazione tra i vari comandi fu esemplare, un unico grande corpo animato dalla volontà di aiutare». Forte sottolinea come, al di là della tecnica e della preparazione, a fare la differenza fosse soprattutto l'umanità. «Vedere la disperazione negli occhi della gente, la gratitudine di chi veniva estratto dalle macerie... sono immagini che non si cancellano. Abbiamo lavorato fianco a fianco con le comunità locali, cercando di dare non solo soccorso fisico, ma anche un po' di conforto morale».
Oggi che la polvere non c’è più e che in quelle zone si sta ancora cercando di ritornare ad una normalità che non sarà mai più la stessa, resta il ricordo. La memoria. Il Torneo della Ricostruzione, che si terrà proprio a Falerone dall'11 al 13 aprile, vedrà impegnate in un torneo di calcio a 5 le squadre dei vigili del fuoco che prestarono servizio nella zona rossa di Falerone durante il sisma.
A comporre la delegazione calabrese ci sarà il personale di Crotone (CR Antonio Corapi, CS Vincenzo Coluccio, VC Carmine Russo, VF Giorgio Amoriello, VE Antonio Scerbo, VF Pietro Fico) e Cosenza (VC Mimmo Forte e VE Andrea Cavallini), guidati dal CS Antonio Greco nel ruolo di allenatore.
«Rappresenta un modo – sottolinea di Caporeparto Corapi - per onorare la memoria di quei giorni e per ribadire un legame di solidarietà che va oltre l'emergenza». «Tornare in quei luoghi – aggiunge l’esperto vigile del fuoco - non più con la sirena spiegata ma con lo spirito di condivisione sportiva, è un segnale importante. Significa che non ci siamo dimenticati, che quella ferita nel cuore dell'Italia è anche un po' nostra. E che la ricostruzione non è solo fatta di case e strade, ma anche di legami umani che resistono al tempo e alle avversità».
Questo fine settimana, quindi, il tricolore dei vigili del fuoco sventolerà ancora una volta tra la Calabria e le Marche, portando con sé non solo atleti, ma soprattutto uomini che hanno vissuto sulla propria pelle il significato profondo della solidarietà e che continuano a testimoniare, con il loro impegno quotidiano e con gesti come questo, il vero spirito del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Un filo invisibile ma tenace che unisce due terre, nel ricordo di un dramma e nella celebrazione di un'umanità che non si arrende.