Addio al maestro Longoni: il suo orizzonte mancherà al nostro glocal
La scomparsa improvvisa del regista e sceneggiatore, che ha onorato le nostre pagine con la sua acuta riflessione sulla perdita dell'orizzonte nell'era digitale, lascia un vuoto incolmabile. Ricordiamo il suo prezioso contributo intellettuale

CORIGLIANO-ROSSANO - La notizia della scomparsa improvvisa, inaspettata del maestro, sceneggiatore e regista Angelo Longoni ci ha profondamente colpiti. Apprendiamo con immenso dispiacere della perdita di un artista poliedrico e di un intellettuale sensibile, la cui penna ha saputo regalarci riflessioni acute e illuminanti sulle dinamiche del nostro tempo.
Ricordiamo con gratitudine il suo prezioso contributo alla nostra rubrica "Il Corsivo", dove il suo scritto L’orizzonte in un display: la sconfitta della modernità" (pubblicato il 28 agosto 2021) ha offerto ai nostri lettori uno spunto di riflessione profonda e attuale sul rapporto tra le nuove generazioni, la tecnologia e la perdita del senso dell'orizzonte, inteso non solo come limite visivo ma anche come metafora di curiosità, progresso e apertura al mondo. Parole che oggi, alla luce della sua scomparsa, risuonano con un significato ancora più intenso e malinconico.
La collaborazione con Angelo Longoni fu resa possibile grazie al prezioso tramite di Alessandra Mazzei, all'epoca responsabile della pagina EcoCult del nostro giornale. Alessandra seppe creare un ponte tra il mondo del nostro glocal e quello della grande arte cinematografica e teatrale, aprendo anche le porte del cinema ai ragazzi del Polo Liceale di Rossano, grazie a un legame di stima e amicizia che oggi ricordiamo con affetto. Proprio gli studenti del Polo Liceale ebbero l'opportunità di incontrare Longoni e la moglie Eleonora Ivone in un evento memorabile, testimonianza della sua generosità e del suo desiderio di condividere la passione per l'arte con le nuove generazioni.
Angelo Longoni ci lascia un'eredità artistica ricca e variegata, spaziando dal teatro al cinema, dalla televisione alla letteratura. I suoi lavori, come "Uomini senza donne", "Naja", la miniserie "Caravaggio" e il recente "Noi Giuda", testimoniano la sua capacità di affrontare generi diversi con uno sguardo sempre originale e profondo. La sua instancabile dedizione al lavoro lo ha accompagnato fino all'ultimo, con la tournée teatrale di "Chi è io" e la preparazione del suo ultimo romanzo, "Destini", un thriller postumo che promette ulteriori spunti di riflessione sul filo sottile del caso e del destino.
La redazione dell'Eco dello Jonio, l'editore Vincenzo Lapietra, il direttore Marco Lefosse e tutto il corpo redazionale si stringono con affetto alla moglie Eleonora Ivone e alle figlie Margherita, Stella e Beatrice in questo momento di profondo dolore. Conserveremo sempre un ricordo vivo della sua intelligenza, della sua sensibilità e del suo prezioso contributo al nostro giornale. Ciao Angelo, ci mancheranno la tua consapevolezza e la tua visione di un mondo che si è lasciato trascinare troppo dal globalismo, trascurando le piccole cose. Le cose semplici.