Si accelera sulla "pratica" porto: la Regione convoca il tavolo per elaborare il Documento di Pianificazione Strategica
L'incontro, chiesto dall'Autorità portuale di Gioia Tauro, è programmato per il prossimo 4 marzo. L'obiettivo è arrivare con il DPSS pronto già per l'inizio dell'estate. Da lì, poi, parte la grande sfida per la redazione del Piano regolatore portuale
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CORIGLIANO-ROSSANO - Entro l’inizio dell’estate, sarà pronto il Documento di Pianificazione Strategica del Sistema portuale (DPSS). L'Autorità portuale di sistema di Gioia Tauro, supportata dalla Regione Calabria, mira a delineare rapidamente una visione unitaria e proficua per i principali porti calabresi, avviando poi la programmazione urbanistica di ciascuno. Come anticipato dall'Eco dello Jonio nei giorni scorsi, a Gioia Tauro si sta lavorando intensamente per recuperare il tempo perduto a causa di decenni di immobilismo, che hanno compromesso la produttività di molti porti calabresi, incluso quello di Corigliano-Rossano, che di fatto rimane inattivo e privo di prospettive da oltre 50 anni.
In questa accelerazione, l'ammiraglio Andrea Agostinelli, presidente dell'Autorità Portuale, pare stia trovando il sostegno dei sindaci dei comuni portuali, desiderosi di incrementare la produttività delle infrastrutture (come a Corigliano-Rossano), e della Regione Calabria, che ovviamente ambisce a dotare tutti i porti regionali di un piano strategico per favorirne lo sviluppo economico e commerciale sia in chiave locale ma soprattutto in chiave più ampia, regionale, appunto.
E proprio la Regione Calabria, accogliendo l'invito di Agostinelli, ha convocato un tavolo tecnico a Catanzaro per il prossimo 4 marzo anche alla presenza dei sindaci. L'obiettivo è quello di iniziare a elaborare il DPSS, che rappresenta lo strumento fondamentale e prodromico alla redazione dei nuovi Piani regolatori portuali.
Per la grande darsena di Corigliano-Rossano, il cui sviluppo economico è attualmente limitato al settore della pesca, il DPSS rappresenta sicuramente l'inizio di una sfida epocale. L'ampia darsena sibarita offre infatti enormi potenzialità di diversificazione, ospitando attività come il turismo nautico e crocieristico, l'industria e l'agricoltura, ma anche il settore trasporti in un'ottica di sviluppo integrato con le infrastrutture circostanti. Su tutte, la nuova statale 106 a quattro corsie, nel cui progetto ormai in divenire è previsto un collegamento diretto al corridoio Tirreno-Adriatico; e poi anche una futura ramificazione ferroviaria, che avrebbe ancora più valore e concretezza con la realizzazione della bretella di Sibari, anche questa prossima alla fase di realizzazione.
Insomma, le idee per il porto di Corigliano-Rossano sono numerose e oggetto di dibattito. Proprio ieri, ad esempio, si è riunito il primo laboratorio tecnico presso il centro di eccellenza di Corigliano Scalo, promosso dall'Università di Trento e guidato dal professor Pino Scaglione, che ha raccolto nuove proposte per un riutilizzo del porto, attorno ad una prospettiva: l'abbandono dell'idea di un'area portuale puramente industriale o commerciale. Questa, però, è solo una delle possibili ipotesi.