Ecco svelate le tante bugie raccontate sull'investimento nel porto
Ieri da Crotone sono partiti (direzione USA) i primi manufatti assemblati a bordo banchina da Metal Carpenteria (per conto Baker Hughes). Quello che nella Sibaritide era un tabù nel crotonese sta diventando un'eccellenza produttiva
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CORIGLIANO-ROSSANO – Iniziano a prendere il largo, dal porto di Crotone, le prime “mega infrastrutture” destinate al mercato industriale internazionale. Sono prodotti di carpenteria, calabresi home made, realizzati nelle officine di Metal Carpenteria, che di fatto ha assorbito parte delle commesse di Nuovo Pignone Baker Hughes. Prodotti a pezzi nelle officine pitagoriche e assemblate proprio a bordo banchina prima di essere messe su grandi navi ed esportate in tutto il mondo.
Insomma, a Crotone, a 80 km a sud, si stanno materializzando le “bugie” raccontate attorno al grande investimento che si sarebbe dovuto fare all’interno del Porto di Corigliano-Rossano.
Nessun complotto, nessun rigassificatore, nessuna fonte di inquinamento, nessuna “bomba atomica”… solo lavoro, di qualità e con un know-how nuovo, innovativo che – probabilmente – avrebbe garantito alla grande darsena sibarita di diventare un’eccellenza produttiva mondiale con un discreto numero di posti di lavoro ed un indotto gigantesco.
Proprio ieri, dicevamo, nel porto crotonese è stato imbarcato uno dei primi grandi manufatti… destinazione Stati Uniti. Lo abbiamo appreso dal profilo social dell’imprenditore Sergio Torromino, amministratore della Metal Carpenterie, che ha salutato le sue “creature” in partenza per gli States.
«Vedere il “parto” di questi manufatti – scrive Torromino sul suo social - è per me motivo di grande orgoglio, non solo per l’azienda, ma anche per l’intero territorio. L’imponenza e, soprattutto, la professionalità con cui sono stati realizzati questi progetti fanno sì che il nostro territorio possa annoverarsi tra i protagonisti di rilievo a livello nazionale».
Tutto questo mentre alle latitudini della Sibaritide si continua a vivere di fatue rivendicazioni, sogni mirabolanti e giganteschi complotti. Insomma, la Matrix del nord-est