Parco del Pollino, chi si oppone «fa solo gli interessi di Sorgenia»
Sulla Centrale del Mercure interviene il Forum "Stefano Gioia": «Il contingentamento della potenza della centrale, già stabilito, non significa assolutamente chiusura, ma solo ridimensionamento e minor impatto negativo sul territorio»
LAINO BORGO - Il "Forum Stefano Gioia", con le sue numerose Associazioni e Comitati aderenti, da sempre «combatte contro lo sfruttamento dissennato della nostra terra, a tutela della salute e di un lavoro stabile e coerente con le vocazioni del territorio. Lavoro che, assieme alla salute, deve essere il primo, vero obiettivo per chi ama e difende i diritti e la dignità delle persone e non può invece diventare un bieco strumento di ricatto occupazionale».
Scrivono nella nota stampa del Forum, che così continua: «La centrale a biomasse, meglio nota come il "mostro del Mercure", posta nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, rappresenta l'emblema stesso – tristemente noto in tutta Italia e non solo -di uno sfruttamento distruttivo di risorse preziose, di negazione di accordi siglati a livello europeo, nonché di incapacità di programmare uno sviluppo serio e coerente da parte di enti e istituzioni. È di queste ultime settimane una incomprensibile "alzata di scudi" contro una legge della Regione Calabria, che semplicemente estende a tutte le aree protette calabresi quanto previsto nel Piano per il Parco Nazionale del Pollino, già approvato ben un anno e mezzo fa, dopo trent'anni di attesa e dodici anni di valutazione. E proprio chi il Piano del Parco ha più volte valutato positivamente, durante questo interminabile iter, insorge solo ora, a sproposito, contro una legge che contingenta la grandezza delle centrali a biomasse nelle aree protette calabresi, equiparandole a quella prevista per il Parco del Pollino».
«Un atteggiamento incomprensibile e riprovevole che fa solo gli interessi economici di Sorgenia, attuale proprietaria della centrale, che specula, massimizzando i propri guadagni, basati per la maggior parte su enormi incentivi pubblici, ed elargisce briciole per tacitare chi dovrebbe difendere gli interessi della nostra terra e delle nostre popolazioni. Tra l'altro, il contingentamento della potenza della centrale, già stabilito – occorre ribadirlo, non oggi ma un anno e mezzo fa- non significa assolutamente chiusura, ma solo ridimensionamento e minor impatto negativo sul territorio».
«Così come appare del tutto strumentale la posizione di ditte boschive quando affermano che non saprebbero dove conferire le loro biomasse. Le altre quattro centrali a biomasse attive in Calabria – non in aree protette- funzionano con combustibile proveniente, per la maggior parte, per la carenza locale, da Regioni diverse e lontane, quando non addirittura dall'Estero. Per cui nessun danno per gli Operatori locali, anche nel caso in cui Sorgenia volesse accontentarsi di ridurre i propri guadagni, in ossequio alle leggi e ai diritti della Regione che la ospita. Ciò detto, il Forum "Stefano Gioia" fin da subito dichiara la ripresa della mobilitazione contro questo nuovo tentativo di aggressione della nostra terra e dei diritti della gente che la abita».