L'Arcivescovo Maurizio Aloise riceve in Diocesi i Cavalieri Costantiniani
L’Ordine ha da sempre come scopi la propagazione della Fede e la glorificazione della Croce e dà il suo contributo d'azione e di attività nelle opere di Assistenza Sociale e Ospedaliera
CORIGLIANO-ROSSANO - Lo scorso 20 dicembre 2024, nella splendida sede dell’Arcidiocesi di Rossano-Cariati, un rappresentativo gruppo di Cavalieri Costantiniani, guidati dal Rappresentante della Città di Cosenza, Francesco Paolo Piro, sono stati ricevuti dall’Arcivescovo Mons. Maurizio Aloise.
I cavalieri hanno donato all’Arcivescovo, da parte del Delegato Regionale Gianpietro Sanseverino di Marcellinara, un pregiato libro dal titolo “Ordini Cavallereschi della Real Casa di Borbone Delle Due Sicilie” di Antonio Benedetto Spada ed una cesta contenente agrumi, melagrane, olio, vino e dolciumi a base di liquirizia, tutti prodotti di eccellenza locali.
L’incontro si è svolto in un clima cordiale e di fattiva collaborazione. Il colloquio si è concentrato soprattutto sui principi cardini che regolano la vita del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e della sua concreta presenza territoriale. Il primo appuntamento, che vedrà presente una rappresentanza del Sacro Ordine Militare Costantiniano di San Giorgio, è previsto per domenica 29 dicembre alle ore 17.30, nella Cattedrale della Madonna Achiropita in Rossano, in occasione della Solenne Celebrazione Eucaristica dell’inizio del Giubileo Ordinario del 2025.
Il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio è un Ordine Equestre le cui origini, per tradizione, vengono fatte risalire all'Imperatore Costantino, dopo l'apparizione della Croce a Saxa Rubra, ed è pertanto considerato uno dei più antichi ordini cavallereschi. L’Ordine ha da sempre come scopi la propagazione della Fede e la glorificazione della Croce e dà il suo contributo d'azione e di attività nelle opere di Assistenza Sociale e Ospedaliera. Il più antico documento conosciuto, relativo ai Cavalieri Costantiniani, risale al 1190 ed è lo statuto riformato dall'Imperatore d'Oriente Isacco IV Angelo Flavio Comneno. Il Gran Magistero passò di padre in figlio nella dinastia dei Comneno fino all'ultimo di loro, il quale, per evitarne l'estinzione in mancanza di successori, lo trasferì al Duca di Parma Francesco Farnese. Il passaggio fu sanzionato con la bolla "Sincerae Fidei" del 24 ottobre 1697 da Papa Innocenzo XII. Il Papa Clemente XI, già Cardinale Protettore dell'Ordine, con la bolla "Militantis Ecclesiae" del 27 maggio 1718, pose l'Ordine sotto la protezione della Santa Sede e accordò privilegi abbaziali al Gran Priore. Antonio Farnese, ultimo Duca di Parma, trasferì la suprema dignità dell'Ordine a Carlo di Borbone, figlio della nipote Elisabetta Farnese e di Filippo V Re di Spagna che, salito al Trono di Napoli, vi stabili la Sede dell'Ordine e nel 1759 trasferì i suoi diritti al figlio Ferdinando IV. A lui succedettero Francesco I (1825-1830), Ferdinando II (1830-1859) e Francesco II (1836-1894), ultimo Re delle Due Sicilie.
Attuale Gran Maestro è S.A.R. il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro mentre il Gran Priore è il Cardinale Marcello Semeraro. L'unificazione italiana privò l'Ordine Costantiniano dei suoi beni materiali, ma la Real Casa di Borbone delle Due Sicilie ne conservò il Gran Magistero poiché esso costituisce un Ordine Dinastico Familiare.
La Santa Sede, in varie occasioni, riconobbe la legittimità della continuazione dell'Ordine sotto il Gran Magistero del Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie. Anche lo Stato Italiano ha sempre riconosciuto formalmente la legittimità dell'Ordine e, dal 1963, autorizza i cittadini italiani a fregiarsi delle decorazioni del medesimo ai sensi dell'art. 7 della Legge 178 del 3 marzo 1951.