È arrivato il freddo ma le scuole della Sibaritide-Pollino sono riscaldate?
Un'indagine di Openpolis (dati MIM) rivela che nella Calabria del nord-est 2 comuni su 3 non garantiscono un riscaldamento capillare in tutti gli edifici scolastici. Tra i grandi comuni l'unico virtuoso è Castrovillari. Il comune peggiore? Plataci
CORIGLIANO-ROSSANO – Quest’anno l’inverno è piombato alle latitudini della Calabria del nord-est mostrando tutta la sua forza: freddo, pioggia e neve anche a quote medio/basse. Erano anni che qui non si assisteva ad un inizio di stagione così freddo e pungente. E freddo, ovviamente, fa rima con riscaldamento, soprattutto nei luoghi pubblici, e soprattutto nelle scuole dove bambini, adolescenti e ragazzi, oltre a quanti lavorano nell’ambito dell’istruzione, trascorrono buona parte delle loro giornate. Come sono messe le scuole della Sibaritide-Pollino sul fronte riscaldamenti?
Un'indagine di "Openpolis - Con i Bambini", basata sui dati del Ministero dell'Istruzione e del Merito del 2023 rispetto agli edifici scolastici pubblici, rivela una situazione allarmante: quasi due comuni su tre nel nord-est della Calabria si trovano a fare i conti con edifici scolastici sprovvisti di riscaldamento. Una condizione molto simile a quella che si registra nel resto della Calabria dove, addirittura, le scuole delle città capoluogo Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria sono tra le meno virtuose, in senso assoluto, di tutta Italia nel garantire il giusto tepore nel periodo invernale.
Su 58 comuni analizzati afferenti al nostro glocal, emerge un quadro frammentato. Mentre alcuni centri, come Calopezzati, Cropalati, Paludi, Scala Coeli, Saracena, Morano Calabro, Frascineto e Cerchiara di Calabria e i piccoli comuni in generale (tranne qualche eccezione) possono vantare il 100% degli edifici scolastici riscaldati, altri versano in condizioni critiche. Il caso più eclatante sembra essere quello di Plataci, comune montano e ultraperiferico, dove nessuno dei due edifici scolastici dispone – secondo i dati ministeriali - di un impianto di riscaldamento.
La situazione si complica ulteriormente nei comuni più grandi, dove sono presenti anche istituti di istruzione superiore. Solo Castrovillari rappresenta un'eccezione virtuosa, con tutti i 24 edifici scolastici dotati di riscaldamento. Altri comuni, invece, mostrano gravi lacune, a volte attribuibili a carenze strutturali, altre a mancate o incomplete comunicazioni al Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Corigliano-Rossano, ad esempio, capoluogo della Sibaritide-Pollino, presenta una situazione parziale: su 67 edifici scolastici, solo 52 risultano dotati di impianto di riscaldamento funzionante. Un quadro simile emerge a Cassano Jonio (22 su 25), Crosia (5 su 6), Trebisacce (10 su 11), Cariati (10 su 13), Villapiana (2 su 7), Spezzano Albanese (6 su 8) e San Demetrio Corone (3 su 5).
Insomma, sono dati che mettono in luce una grave disparità territoriale e sollecitano un intervento urgente da parte delle istituzioni locali, provinciali e di governo. L'accesso al riscaldamento, infatti, è un diritto fondamentale per garantire il benessere e il diritto allo studio degli alunni, soprattutto nelle aree interne e montane, spesso caratterizzate da inverni rigidi. La necessità di investimenti mirati e di un monitoraggio costante di una situazione che oggi appare davvero paradossale è più che mai improrogabile.