Il ricordo, la memoria, la nostalgia: si rinnova il rito del 2 novembre nei cimiteri della Città
Prima la storica processione dei Defunti a Corigliano poi la solenne celebrazione eucaristica a Rossano. Anche quest'anno il ricordo dei defunti è stato onorato con la profondità e il rispetto che solo un gesto collettivo può donare
CORIGLIANO-ROSSANO – Il 2 novembre è una ricorrenza particolare, un momento di ricordi e memorie, di nostalgia profonda pensando a chi non c’è più. Tutte le comunità oggi si stringono attorno ai propri tumuli, dove riposano nell’eternità pezzi di vita vissuti. E ognuno lo fa secondo riti, liturgie e cerimonie del tutto personali, che si radicano nelle tradizioni familiari, convergendo – poi – nella più grande e collettiva usanza della visita ai defunti nei cimiteri cittadini. Come quella che migliaia di cittadini della terza città della Calabria stanno svolgendo in queste ore e in questi giorni nei due sepolcreti comunali.
Nel cuore del Centro Storico di Corigliano, stamani si è rinnovata, ad esempio, la cerimonia antica della processione dei Defunti, un evento che ha riunito la comunità in un abbraccio spirituale per ricordare coloro che hanno lasciato questa vita terrena.
Le prime luci dell’alba hanno segnato l’inizio del tradizionale corteo, organizzato in modo impeccabile dalla Confraternita del Santissimo Rosario. Un momento denso di simbolismo e sentimento, che è partito dalla storica Chiesa di Santa Maria Maggiore nel cuore della città ausonica. Con il sole nascente a illuminare il percorso, i fedeli hanno seguito il corteo, tra il suono dei canti e il silenzio contemplativo, attraversando le vie del centro storico fino al Cimitero cittadino.
Qui hanno partecipato alla Celebrazione Eucaristica presieduta da Monsignor Maurizio Aloise, Arcivescovo della Diocesi di Rossano-Cariati, concelebrata dai sacerdoti della Vicaria. Un momento solenne che ha unito in preghiera una comunità intera, riflettendo sull’importanza del ricordo e del legame eterno che unisce i vivi a coloro che sono passati a miglior vita.
Poi la celebrazione solenne, sempre presieduta dall’Arcivescovo di Rossano-Cariati, nel cimitero monumentale di Rossano con la benedizione e il conforto a tutte le famiglie e ai devoti della grande Arcidiocesi jonica. La presenza delle autorità civili, militari e religiose ha ulteriormente sottolineato l’importanza di questa commemorazione nel tessuto sociale della comunità, testimoniando l’unione e la forza di uno spirito condiviso.
Tra candele accese e preghiere sussurrate, il ricordo dei defunti è stato onorato con la profondità e il rispetto che solo un gesto collettivo può donare. Insomma, un’altra giornata, incisa nei cuori dei partecipanti, che ha rappresentato non solo un rito, ma un ponte di affetti sospeso tra presente e memoria, rinforzando la consapevolezza che i nostri cari continuano a vivere attraverso di noi, nelle pieghe dell’amore che resistono al tempo.