L'Ospedale di Castrovillari sempre più affossato. Eppure la voglia di ripresa c'è
Mancano infermieri, caposala e primari, tra pensionamenti e trasferimenti. Le Unità operative chiuse, mentre quelle esistenti procedono a rilento e solo grazie al coraggio dei professionisti che assicurano giornalmente i servizi essenziali
CASTROVILLARI – Dopo la pausa estiva, l’Ospedale Spoke di Castrovillari parte a rilento e tra infiniti disagi, complice la mancanza di personale e le Unità operative chiuse.
Mancano infermieri, caposala e primari, tra pensionamenti e trasferimenti ad altre sedi. Figure necessarie e fondamentali per far funzionare un presidio sanitario, “vitali” per la programmazione dei ricoveri e delle attività chirurgiche, e in assenza non resta che “chiudere”.
E poi le Unità operative chiuse – la città del Pollino non dimentica la promessa della riapertura dell’Ortopedia-Traumatologia -, mentre quelle esistenti – Pronto soccorso, Pneumologia, Neurologia, Chirurgia – procedono a rilento e solo grazie al coraggio e all’amore per il proprio lavoro da parte di tutti quei professionisti che, nonostante innumerevoli difficoltà, assicurano giornalmente ai cittadini i servizi essenziali.