Sibaritide, povertà alimentare fuori controllo: cresce il numero delle famiglie in aiuto
Nel Nord-Est calabrese aumentano i casi di disagio e richieste di sostegno. A Corigliano-Rossano e nei comuni vicini sempre più cittadini si affidano alle reti solidali e al Banco Alimentare, che in Calabria assiste ormai oltre 140mila persone
CORIGLIANO-ROSSANO – Arrivano segnali sempre più evidenti: la povertà alimentare nella Sibaritide non è più emergenza silente, ma fenomeno quotidiano e strutturale. A Corigliano-Rossano e nei comuni vicini – da Cassano a Crosia, da Cariati a Villapiana – sono sempre più numerose le famiglie che si rivolgono alle parrocchie, ai centri caritativi e ai punti collegati al Banco Alimentare per un aiuto concreto, spesso per la prima volta nella loro vita.
La conferma arriva indirettamente dal rapporto diffuso dal Banco Alimentare della Calabria, che parla di oltre 140mila persone assistite nella sola regione — un dato in forte crescita rispetto agli anni precedenti.
Numeri enormi, ai quali la Sibaritide contribuisce con un peso significativo: solo a Corigliano-Rossano risultano attivi diversi punti ufficiali di distribuzione, e il Comune di Cassano Jonio ha prorogato il servizio alimentare d’emergenza fino al 2027, segnale chiaro che il bisogno non sta affatto rallentando.
Il fenomeno colpisce tutte le fasce sociali: non solo disoccupati cronici, ma anche famiglie con reddito insufficiente, lavoratori precari, anziani soli, nuclei con minori. E il quadro peggiora in particolare nelle aree periferiche non coperte da servizi pubblici diretti.
«Parliamo di una povertà invisibile, fatta di porte che si aprono in silenzio», spiegano i volontari sul territorio. Un dato che ora ha la forza dei numeri, ma che qui, ogni giorno, ha già da tempo il volto concreto delle persone.
L’allarme è lanciato. E investe in pieno il cuore produttivo e demografico della Calabria Nord-Est.