Quadrivio di Sibari: un Incubo per pendolari, trasportatori e vacanzieri
Per bypassare il muro del "Ciao Ciao" possono occorrere più di 30 minuti. Incrocio infernale anche per i GPS. Servono soluzioni strutturali anche se il problema potrà essere definitivamente risolto solo dopo la realizzazione della Sibari-Co-Ro
CASSANO JONIO - Che sia una rotonda, un semaforo intelligente o addirittura un vigile urbano, ogni soluzione potrebbe essere utile per cercare di superare l’imbarazzante disagio del quadrivio di Sibari. Siamo ancora ad inizio della stagione estiva e all’intersezione tra le Statali 534 e 106, a Sibari, è il delirio: code interminabili, persone che nelle file chilometriche accusano malori a colpa del grande caldo, primi e timidi turisti stremati che arrivano a destinazione ripetendo il loop “chi me l’ha fatta fare!?”
Quello che è un nodo cruciale e focale per la mobilità trans-adriatica, l’incrocio dove arrivano tutti i mezzi pesanti dell’ovest Italia o che da Sud procedono verso l’area orientale del Paese, si racchiude tutto in una intersezione stradale strettissima, larga poco più di 7 metri, ad unica carreggiata e regolata da semafori che sono fuori dal tempo.
Tanto che quel punto geografico, che fa impazzire persino i navigatori satellitari (che non riescono a restituire rotta e tempi precisi se prima non viene superata quella barriera in località Stombi), è diventato l’incubo di autotrasportatori, pendolari e dei turisti.
Spesso, per superare l’incrocio del “Ciao Ciao” (dal nome dello storico bar che sorge nei pressi) occorrono quasi 30 minuti di code interminabili che si intensificano sia in direzione ovest-nord/sud, quindi proveniente dall’Autostrada del Mediterraneo e diretti verso Reggio Calabria o Taranto; o in direzione nord e ovest, quindi provenienti da Reggio Calabria e diretti verso Taranto o verso l’Autostrada del Mediterraneo.
Un disagio gigantesco che dura anni e che ora ha bisogno di soluzioni strutturali almeno fino a quando non verrà realizzata la Nuova Statale 106 Sibari-Co-Ro. Già, perché la prossima apertura del Terzo Megalotto della SS106 Sibari-Roseto (ultimazione prevista entro la fine del 2026), con raccordo proprio sulla SS534 all’altezza di Doria, da sola non risolverà il problema. In quanto il nuovo tronco autostradale servirà ad incanalare tutto il traffico proveniente dall’Adriatica e diretto sulla Tirrenica ma lascerà immutati i problemi per tutti i mezzi e i veicoli che, invece, dalla “centosei” a sud di Sibari dovranno dirigersi verso nord e viceversa.
Quindi serve ingegnarsi per creare qualcosa che limiti i disagi e soprattutto occorre che in quell’area, dove a qualche centinaio di metri sorge uno dei più grandi siti archeologici italiani, il Parco di Sibari, vengano realizzate dei nuovi spartitraffico e rotonde per consentire il facile accesso dei mezzi turistici proprio al PAS.