Nuova Sibari-Co-Ro, passo avanti definitivo: sul viadotto di Corigliano impossibile tornare indietro
Il Commissario Simonini da il via libera alla realizzazione dell'opera e risponde a tutte le «prescrizioni» vincolate al parere favorevole espresso dal Comune di Corigliano-Rossano
CORIGLIANO-ROSSANO – Nuova Statale 106 Sibari-Corigliano-Rossano, dopo le notizie trapelate nei giorni scorsi sull'esito favorevole della Conferenza dei Servizi decisoria, riunitasi lo scorso 13 giugno a Catanzaro, ora arriva anche l'ufficialità di una determinazione storica che consentirà alla terza città della Calabria di riconnettersi in modo civile ed europeo alla rete stradale nazionale. La Sibari-Co-Ro si farà, ormai è chiaro, anche se rimarranno appesi, per sempre, rivendicazioni e malumori di un territorio che – probabilmente – si è svegliato troppo tardi per avanzare le sue pretese e fare le sue proposte, forse perché troppo suggestionato dal clima del sospetto, poco consapevole e partecipe, e appiattito sul valore della delega.
Il Commissario del Governo per la realizzazione della Nuova Statale 106, Massimo Simonini, ha messo il sigillo sulla procedura burocratica che ora si avvia verso quella esecutiva.
L'ok definitivo della Cds, infatti, è avvenuto in un contesto di grande condivisione tra le tanti parte in causa (alla riunione hanno partecipato quasi trenta tra soggetti istituzionali, agenzie e istituti pubblici e privati guidati dalla Regione Calabria che si sono espressi favorevolmente) e di spiccata complessità amministrativa e tecnica, soprattutto per le obiezioni sollevate dal Comune di Corigliano-Rossano, che ha «espresso favorevole vincolato a prescrizioni», realtivamente ad alcune questioni che sono diventate dirimenti solo negli ultimi mesi.
Su tutte c'è, ovviamente, la vicenda del viadotto di Corigliano. Che all'epoca della progettazione fu una delle “conquiste” del sindaco Stasi (che l'ottenne al posto di un lungo rilevato che avrebbe formato una diga tra lo scalo di Corigliano e la costa) per poi diventare uno dei motivi avversativi e di scontro all'interno della stessa Conferenza dei Servizi decisoria.
Galleria a Corigliano: ecco perché non si può fare
Il Comune di Co-Ro, che beneficerà per la quasi totalità dell'investimento pubblico (circa un miliardo di euro), anche alla luce delle spinte di alcuni cittadini direttamente interessati all'esproprio ha chiesto un'ulteriore ottimizzazione del progetto, proponendo la sostituzione del viadotto iperurbana con una galleria suburbana, soprattutto alla luce del nuovo studio idrogeologico fatto fare dagli stessi uffici comunali a marzo 2024. Il nodo sul “ponte invisibile”, così viene definito nelle carte progettuali dal momento che il suo passaggio non impatterà sullo skyline del territorio, viene fuori perché l'area attraversata dalla strada è caratterizzata da un vincolo idrogeologico gigantesco (in categoria R3 ed R4) che non consente molte possibilità di manovra nel dal punto di vista progettuale che tecnico.
Perché la galleria non si può fare? C'è un problema tecnico. «L’ipotesi di attraversamento in galleria – lo scrive il Comissario della Statale 106, Massimo Simonini, nel verbale della Conferenza dei Servizi decisoria in risposta alle obiezioni mosse dal Comune di Corigliano-Rossano - non risulta compatibile con la vigente perimetrazione delle aree a pericolosità idraulica ... e quindi sotto il profilo tecnico-progettuale risulta allo stato inattuabile, mentre la soluzione di progetto (il viadotto, appunto) ha ricevuto il parere di compatibilità da parte dell’Autorità di Bacino dell'Appennino Meridionale».
C'è un problema relativo al rapporto costo/benefici dell'opera e, quindi, di sostenibilità. «L’inserimento della galleria artificiale – aggiunge ancora Simonini nella sua relazione - ove fosse tecnicamente fattibile, comporterebbe un aumento del costo dell’opera d’arte stimabile in quasi il doppio (a cui andrebbero anche aggiunti i futuri costi manutentivi) e renderebbe inoltre impossibile la realizzazione dello svincolo di Corigliano est previsto in progetto; ciò si tradurrebbe nella riduzione dell'accessibilità alla nuova infrastruttura con un evidente peggioramento del bilanciamento tra costi e benefici. Infatti, a fronte del maggior costo, per la ridotta possibilità di accesso alla nuova arteria i flussi di traffico tenderebbero a rimanere sulla vecchia SS106, senza alcun beneficio di riduzione dei tempi di percorrenza».
C'è un problema legato ai tempi di realizzazione dell'opera e alla sussistenza dello stesso finanziamento che, diversamente, andrebbe perso. «L’eventuale variazione della soluzione progettuale da viadotto urbano a galleria artificiale – scrive sempre Simonini – inficerebbe le procedure autorizzative fin qui svolte, infatti richiederebbe la riprogettazione dell’intervento con conseguente novazione delle procedure autorizzative; ciò determinerebbe la necessità di riprogrammare i tempi di esecuzione dell’intervento, con gravi evidenti ripercussioni sulle esigenze acceleratorie connesse al commissariamento».
Le altre questioni chiarite
Oltre al viadotto urbano ci sono, poi, altre questioni sollevate dal Comune di Corigliano-Rossano e dal sindaco Stasi: l'interferenza del tracciato con l'intervento di ammodernamento e messa in sicurezza della strada provinciale 195 presso lo svincolo Insiti – Nuovo Ospedale; il Piano degli espropri per il quale il Comune ha richiesto una revisione del piano per minimizzare gli impatti su aree agricole di pregio; la corretta determinazione degli Usi civici il cui procedimento non è ancora perfezionato; le garanzie sul finanziamento e sulla fedeltà dei costi preventivati rispetto a quelli oggettivamente bisognevoli alla realizzazione dell'opera; la definizione delle opere compensative con particolare riferimento agli attraversamenti carrabili/pedonali del Cino, di Gammicella e del Nubrica ed alle rotonde di Boscarello, Fabrizio, Toscano Ioele, che nel progetto proposto risultano indefinite in termini tecnici e di costo.
Anche a questo riguardo il verbale della Conferenza dei Servizi chiarisce e prova a sopire le preoccupazioni del Comune di Corigliano-Rossano.
Gli espropri. «Ottimizzare gli espropri – scrive ancora Simonini – è una prescrizione che verrà tenuta in conto nell’ambito delle attività finalizzate all’approvazione del progetto e alla dichiarazione di pubblica utilità dell’opera ... improntando le conseguenti valutazioni affinché sia imposto il minore sacrificio possibile ai beni di proprietà privata e, tenendo in considerazione le esigenze prospettate, in funzione del necessario bilanciamento dei contrapposti interessi pubblici e privati». Rispetto allo svincolo di Insiti, invece Simonini conferma l'insussistenza del problema che «è risolvibile – dice - con una variante in corso d’opera da apportare all’intervento in corso di esecuzione ... consistente, in sintesi, nella eliminazione di 2 campate del viadotto previsto. Tale soluzione, comunicata al Comune di Corigliano-Rossano fin dall’ottobre 2021 in occasione della conferenza di servizi preliminare e trasmessa anche alla Provincia di Cosenza, è funzionale alla realizzazione dello “Svincolo Insiti-Ospedale” previsto in progetto, che permette, attraverso la nuova infrastruttura, il collegamento veloce dell’area urbana di Corigliano-Rossano con il costruendo Ospedale della Sibaritide, consentendo quindi una migliore accessibilità allo stesso da parte della popolazione e tempi di percorrenza ridotti rispetto all'attuale SS106 radd».
Il Commissario risponde anche alla perplessità relativa al costo complessivo dell'opera comprensiva delle opere compensative: «Il computo del progetto – sottolinea Simonini - definisce il costo dell’intervento, ivi compresa la stima economica delle opere complementari». Opere complementari che «sono state individuate, anche in termini di stima economica, con gli interventi puntuali di rammaglio stradale sulla SS106 Radd e nell’area litoranea, la cui fattibilità dovrà essere approfondita ed accertata in sede di successivo sviluppo progettuale e dei conseguenti iter autorizzativi. Al fine di non pregiudicare la realizzazione dell’intervento principale, tali opere complementari potranno essere realizzate post operam con interventi dedicati, previa progettazione esecutiva e acquisizione delle specifiche autorizzazioni. L’importo economico stimato per tali opere complementari è inserito nelle somme a disposizione dell’Amministrazione del quadro economico dell’intervento».