Anche Corigliano-Rossano scende in piazza contro il gioco d'azzardo patologico
L'evento si terrà questo pomeriggio a Schiavonea alla villa comunale dei Due mari, a cura della comunità il Mandorlo. L'obiettivo è sensibilizzare sul tema Gap che continua a manifestarsi con dati sempre più preoccupanti

CORIGLIANO-ROSSANO – Anche Corigliano-Rossano scenderà in piazza contro il gioco d’azzardo patologico (Gap). Ad aderire all’iniziativa è tutta la provincia di Cosenza, protagonista di una serie di eventi promossi dall’Asp in collaborazione con le comunità terapeutiche che curano le dipendenze e che sono presenti sul territorio.
Il progetto “La salute non è un gioco”, portato avanti per sensibilizzare sul tema della prevenzione e della dipendenza da gioco d’azzardo patologico, è attivo dal 2019.
Le manifestazioni si terranno questo pomeriggio dalle ore 17 in molti comuni della provincia: Cosenza (piazza Loreto, a cura della comunità Regina Pacis); Rende (via Rossini, a cura della comunità il Delfino); Schiavonea di Corigliano Rossano (villa comunale dei Due mari, a cura della comunità il Mandorlo); Praia a Mare (viale della Libertà a cura della comunità l'Ulivo). Sono previste proiezioni di spot e distribuzioni di materiali informativi elaborati dai fautori del progetto.
«Il fenomeno del gioco d'azzardo patologico – spiegano gli specialisti - è una vera emergenza in provincia di Cosenza: la raccolta del gioco per l'anno 2022 ha superato il miliardo di euro, con una quota pro capite di oltre 2200 euro a persona- scrivono in una nota i promotori del progetto- e il sistematico incremento delle giocate si accompagna ad una crescita della ludopatia nella popolazione generale, senza distinzioni di età, sesso, estrazione sociale, condizione lavorativa e titoli di studio».
Il progetto Gap prevede inoltre un tour informativo di prevenzione nelle scuole, servizi ambulatoriali nelle quattro comunità terapeutiche per l'assistenza, cura e riabilitazione delle persone dipendenti da ludopatia. Sono 100 le persone seguite, attualmente, dalle quattro comunità e dal Sert dell'Asp di Cosenza.