Accesso al Porto, tra i disagi attuali e la prospettiva di un collegamento diretto con la nuova SS106
Tra le novità assolute del progetto della Sibari-Co-Ro c’è anche la creazione di una complanare in uscita allo svincolo di Corigliano Ovest che dallo Scalo conduce direttamente al Porto. Intanto oggi il problema è la scarsa illuminazione notturna
CORIGLIANO-ROSSANO – Ci sono due elementi di novità assoluta nel progetto della nuova Statale 106 Sibari-Co-Ro, la grande tangenziale urbana a servizio della terza città della Calabria: l’uscita immediata sul pronto soccorso del nuovo ospedale della Sibaritide (svincolo a 50 metri), che nel prossimo futuro potrebbe connettere velocemente la grande struttura sanitaria al resto del territorio della Sibaritide e dell’Alto Jonio; e la canalizzazione diretta del Porto ad una strada a 4 corsie subito connessa alla dorsale Adriatica e a quella Tirrenica. Stiamo parlando, in quest’ultimo caso, della complanare di via Santo Stefano/via Salerno la cui realizzazione è prevista proprio tra le opere incluse nel lotto CZ388 della Statale 106.
Di cosa si tratta? Proseguendo lungo il corridoio ferroviario, sul nuovo tracciato, una volta giunti in località Torre Mezzo/Via Sciacca (area urbana Corigliano), è previsto lo svincolo di Corigliano Ovest/Porto, proprio all’altezza di via Santo Stefano. Da qui, la strada comunale che costeggia il canale Santa Lucia e che oggi è percorribile a senso alterno perché stretta e angusta, sarà ampliata e ricongiunta, attraverso due rotonde (una in località Brillia e l’altra lungo la provinciale 196) ed un viadotto di attraversamento del Missionante, a viale Salerno e quindi al grande Porto di Sibari.
Un’opera secondaria ma strategica, non solo per lo sviluppo del porto che – così – sarà collegato all’Autostrada in meno 20 minuti (oggi un autoarticolato impiega non meno di 40 minuti e più di 50 minuti se si tratta di autotreni con rimorchio costretti ad arrivare prima a Sibari per innestarsi sulla SS534) ma anche per la stessa comunità di Corigliano. Infatti, questa opera consentirà di creare un secondo sbocco su Schiavonea, creando di fatto una circonvallazione tra il centro storico marinaro e lo scalo ausonico, ma permetterà una migliore e più rapida fruizione dei servizi del centro sportivo di località Brillia, stadio e palasport. E tutto questo rimanendo in una mobilità prettamente urbana.
Si tratta di prospettiva e futuro, nemmeno troppo lontano soprattutto se la Conferenza dei Servizi decisoria del prossimo 28 maggio, convocata a Catanzaro, dovesse dare il via libera all’opera così da arrivare all’indizione dell’appalto integrato entro l’estate e all’aggiudicazione dell’appalto entro i primi mesi del 2025. Da lì i tempi di realizzazione previsti da contratto sono 5 anni.
Il presente, però, della strada di connessione al Porto, il più grande porto dello Jonio dopo quello di Taranto e Catania, è costellato di soli disagi. Come quello che, nei giorni scorsi, ha fatto emergere l’ex presidente facente funzioni della Provincia di Cosenza, Franco Bruno, lamentando la totale assenza di illuminazione notturna lungo via Salerno nel tratto che dalla Statale 106 Bis ricongiunge al porto. Bruno, dopo un’interlocuzione informale con il presidente dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro è tornato a chiedere – questa volta per le vie formali – che si provveda all’illuminazione di quel tratto. «Facendo seguito all’interlocuzione intercorsa presso il porto di Corigliano in occasione dell’importante incontro avuto con il Ministro delle Politiche del Mare Nello Musumeci – scrive Bruno nella missiva inviata al Presidente dell’Autorità, Andrea Agostinelli - e per come da accordi intercorsi in quella occasione, con la presente, le chiedo un Suo autorevole intervento affinché possa essere messo in funzione l’impianto di illuminazione pubblica esistente sulla bretella di collegamento tra la SS106 e l’ingresso del Porto di Corigliano al fine di garantire una sicura circolazione dei mezzi pesanti e delle autovetture nelle ore serali. L’ormai imminente avvio della stagione estiva, unita al traffico portuale in attività che determina afflusso di mezzi pesanti, impongono – conclude - l’attivazione di iniziative che garantiscano la messa in sicurezza di questo tratto stradale».