12 ore fa:Ugo Filippo, decano dei maestri calabresi
14 ore fa:Arriveranno fondi a Co-Ro, ma sono stati stanziati dalla Giunta Oliverio
2 ore fa:Albergo diffuso, per il format 1836 a Corigliano-Rossano arriva Daniele Kihlgren
8 ore fa:Celebrata anche a Co-Ro la Pasqua ortodossa
3 ore fa:Pasqua di paura sulla Statale 106, ennesimo incidente a Toscano: coinvolte due autovetture
6 ore fa:Si chiude la Settimana Santa: tanti eventi legati alla fede e alle tradizioni, ma non solo
Ieri:Le Arcidiocesi di Rossano-Cariati e Bari-Bitonto insieme in visita a Istanbul
11 ore fa:Veglia Pasquale, Aloise: «Questa è la notte della Speranza. Non celebriamo solo un rito, celebriamo la Vita»
13 ore fa:Opere nell'Opera, nella cittadella ospedaliera di Insiti sorgerà anche una chiesa votata alla speranza
Ieri:Arpacal pubblica il Report di balneazione 2025: da Cariati a Rocca Imperiale acque eccellenti

Il terremoto e lo tsunami del 1836 che colpì Rossano ma rase al suolo Crosia

2 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Nella notte tra il 24 e il 25 aprile 1836, venti minuti dopo la mezzanotte, un terremoto devastante scosse la Calabria, lasciando una traccia indelebile nella storia della regione. Il suo epicentro fu tra Rossano e Crosia. Molti centri abitati vicini abitati vicini (Paludi, Cropalati, Caloveto, Calopezzati e Longobucco) vennero danneggiati. Il sisma raggiunse una magnitudo momento di 6.1, causando distruzione e dolore in una vasta area della Sila Greca. Rossano fu tra i centri più colpiti: su 1.538 edifici, 370 furono distrutti e 392 danneggiati irreparabilmente, mentre altri 776 subirono danni ma rimasero riparabili. Crosia vide la quasi totale distruzione del suo abitato, e a Calopezzati molte case crollarono. Altri 15 centri abitati lungo il versante ionico della provincia di Cosenza subirono gravi danni.

La violenza del terremoto causò anche uno tsunami, che colpì la costa di Capo Trionto, invadendo le spiagge e trascinando con sé barche e attrezzature da pesca. Il maremoto - raccontano le cronache dell'epoca - allagò completamente la spiaggia di Sant'Angelo e più in generale tra Schiavonea e Calopezzati le acque avanzarono per 50 metri. Nella frazione di Centofontane (nel comune di Crosia) furono trascinate via alcune imbarcazioni appartenenti ai pescatori locali e successivamente sulla spiaggia rimase un gran quantitativo di pesce.

Le vittime furono 239, un numero che testimonia la gravità dell'evento. La scossa principale fu seguita da oscillazioni più leggere che durarono circa due minuti, ma l'impatto iniziale fu così violento da causare frane e profonde spaccature nel suolo.

Oggi, la memoria di quella catastrofe è ancora viva nelle comunità locali. A Rossano, ad esempio, si celebra la festa dei fuochi di San Marco, mentre a Corigliano proprio in questo giorno di ringraziamento si celebra la festa patronale di San Francesco da Paola che protesse la città durante quel sisma. Entrambi gli eventi, infatti, traggono origine proprio dal terremoto del 1836.

A Rossano, durante la festa dei Fuochi di San Marco, gli abitanti accendono focarine all'interno della città, in ricordo di quell'episodio storico in cui le fiamme furono utilizzate per illuminare la notte e segnalare la presenza di vita tra le macerie.

Questo terremoto è un promemoria della vulnerabilità delle nostre comunità di fronte alle forze della natura e dell'importanza della preparazione e della resilienza. Gli studi geologici moderni sulla faglia di Rossano, che va dalla piana di Sibari fino alla valle del Trionto, sono fondamentali per comprendere i rischi sismici della zona e per pianificare misure preventive. La storia ci insegna che la memoria e la consapevolezza possono salvare vite e che, anche a distanza di secoli, il ricordo di eventi passati può rafforzare il tessuto sociale e culturale di una comunità. Il terremoto del 1836, con le sue tragiche conseguenze e le sue ricorrenze, rimane un capitolo significativo nella storia della Calabria, un monito per il presente e una guida per il futuro.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.