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Al via i lavori di demolizione dell'incompiuta di Insiti. Per il nuovo viadotto essenziale dialogo con Anas - VIDEO

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CORIGLIANO-ROSSANO - «Al via un’opera storica che per anni è stato il simbolo della mala gestione amministrativa». Così il sindaco Flavio Stasi che stamattina ha dato il via ai lavori di demolizione e ricostruzione del viadotto di Insiti e alla consequenziale realizzazione dei lavori di ampliamento della strada di raccordo tra la Statale 106 e la Statale 106 bis a servizio del costruendo nuovo ospedale e di quella che dovrebbe essere la futuribile cittadella dei servizi della terza città della Calabria.

Caterpillar, uomini e mezzi all’opera stamani, di buon ora, per buttare giù i sei piloni di cemento armato che stavano lì da ormai oltre 40 anni, da quando venne varato il primo progetto di attraversamento in soprelevata della linea ferroviaria jonica poi abortito per via di errori tecnici e procedurali.

La storia del cavalcavia di Insiti è lunga e complessa che parte negli anni ’80 quando quei piloni vennero issati per sostenere il cavalcavia. A gestire la vicenda, all’epoca, era l’allora comune di Corigliano che negli anni a seguire, però, non è riuscito a fare nulla per completare l’opera, rendendola di fatto, una delle incompiute più brutte e degradanti della Calabria.

Poi, il progetto del nuovo ospedale, la cui realizzazione – nella visione di una conurbazione e non ancora della fusione (erano il primo decennio degli anni duemila) – venne prevista proprio nell’area di Insiti. Proprio perché strategica per l’ospedale, allora, la Regione stanziò 6 milioni di euro per il completamento della strada (formalmente è la Provinciale 195) con annesso viadotto. Le procedure, però, si impantanarono per anni nella burocrazia comunale fino ai giorni nostri.

Perché con i fondi già stanziati dalla Regione, il soggetto attuatore, ovvero il Comune di Corigliano-Rossano, attraverso la stazione unica appaltante della Provincia di Cosenza ha prima bandito la gara per complessivi 6 milioni di euro (di cui 1,3 milioni già da tempo a disposizione dell’amministrazione comunale), poi è andato avanti con la progettazione definitiva, la gara d’appalto e gli espropri, vero grande dilemma di questa opera.

Oggi iniziano i lavori di un’opera incompiuta da 40 anni ma è probabile che la parola fine, prima che questa strada strategica nella zona baricentrica e nevralgica della città, verrà scritta con la realizzazione della nuova Statale 106 che, attraversando il corridoio ferroviario, proprio in corrispondenza del discusso cavalcavia di Insiti, porta nella pancia del progetto lo svincolo per l’ospedale ed il futuribile centro direzionale della città.

«Oggi – ha detto il sindaco Stasi che ha assistito all’apertura del cantiere - parte il lavoro con la demolizione di una delle incompiute della nostra città che, in passato, è stata anche motivo di vergogna per il nostro territorio e per la Calabria. Una volta compiuta questa bonifica sarà poi realizzato il nuovo il nuovo viadotto che consentirà, finalmente, la percorribilità di questa strada. Sì, noi abbiamo sottolineato in tutte le tutte le occasioni anche formale anche l'ultima volta. La in sede di valutazione di impatto ambientale». Un’azione, quest’ultima che, come ricordato anche dal Primo cittadino, si dovrà interconnettere con i lavori che realizzerà Anas per la nuova strada. «Riguardo all'incompatibilità tra le due opere che dovranno sorgere (lo svincolo soprelevato di Insiti della Nuova SS106 e il viadotto di Insiti della SP195, ndr) Anas ha risposto che la questione sarà affrontata in conferenza dei servizi». E sarà interessante capire come i due progetti potranno “dialogare” tra loro anche in virtù di un piano particellare degli espropri che, a questo punto, bisognerà capire chi, tra Comune e Anas, dovrà farsene carico.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.