Il "Giannettasio" non avrà nessun reparto di Pneumologia Riabilitativa
Dal Covid non abbiamo imparato alcuna "lezione". Viene smantellato anche quel poco che c'è di funzionante. Pneumologia potrebbe presto lasciare il posto a "Medicina, Chirurgia, Accettazione ed Emergenza"; una sorta di succursale del Pronto Soccorso

CORIGLIANO-ROSSANO - Avremmo dovuto imparare un'importante lezione dalla pandemia da Covid 19: la sanità pubblica è essenziale e andrebbe potenziata. Purtroppo la realtà ci dimostra che è ancora lunga la strada da percorrere e molto spesso, purtroppo, viene smantellato anche quel poco che c'è di funzionante.
Con la delibera n. 379 dell’8 aprile 2020, a firma del Commissario dell’Asp di Cosenza Giuseppe Zuccatelli, si era dato vita ufficialmente al reparto "Pneumologia-Covid-19" al Giannettasio, con 40 posti letto tra pneumologia, intensiva respiratoria e semintensiva respiratoria, riabilitazione cardio respiratoria e terapia intensiva generale.
Un reparto all'avanguardia che, nato nell'emergenza e creato per fronteggiarla, avrebbe dovuto lasciare in "eredità" alla struttura ospedaliera di Corigliano-Rossano un reparto di Pneumologia moderno e funzionante.
Ci sono i macchinari... c'è il personale qualificato... quale soluzione migliore se non quella di investire nella pneumologia riabilitativa? Così, mentre i casi covid diminuivano e un'ala del reparto si svuotava di pazienti positivi, iniziavano i ricoveri per i pazienti tracheotomizzati. Una realtà funzionale, unica nel nord della Calabria (le altre più vicine sono a Reggio Calabria, Bari e Napoli). Un reparto che si rivela come una vera e propria "boccata di ossigeno" per i pazienti con difficoltà respiratorie, ma questa fantastica realtà ha vita breve. Nel giro di un mese e mezzo inizia un lento e inesorabile smantellamento del reparto.
Siamo nel 2023 e parte una levata di scudi in difesa di questa risorsa per il territorio. Anche il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, scese in campo in prima linea, affermando: «Apprendo della chiusura di fatto della Pneumologia, con lo spostamento continuo di risorse verso altri reparti. Direi che la misura è colma. Non c’è alcuna giustificazione che tenga, e mi aspetto dal direttore generale dell’Asp di Cosenza degli atti concreti che vadano nella direzione esattamente opposta, oppure come Amministrazione sarò costretto ad intraprendere iniziative istituzionali che vorrei evitare».
Passa altro tempo e ormai il destino del reparto è segnato. Il personale infermieristico continua ad essere spostato in altri reparti ed ecco che si paventa un ulteriore cambio di rotta: Pneumologia potrebbe presto lasciare il posto a "Medicina, Chirurgia, Accettazione ed Emergenza"; una sorta di succursale del Pronto Soccorso con infermieri e operatori socio sanitari, ma senza medici... perchè gli pneumologi (non contemplati in questa nuova realtà) tornerebbero sul territorio.
Dinanzi a questo scenario, che prospetta la chiusura definitiva di Pneumologia, ci poniamo delle semplici domande: Il macchinario per la pletismografia, costato all'incirca 120.000 euro, non ancora montato e messo in funzione, che fine farà? Diventerà l'ennesimo esempio di spreco di risorse? Il personale specializzato troverà semplicemente un'altra collocazione?
Dal Covid non solo non abbiamo imparato alcuna "lezione"... sembra addirittura che la situazione stia peggiorando. Una riflessione che ci lascia con l'amaro in bocca. Meritiamo una sanità pubblica efficiente. Meritiamo che si aprano nuovi reparti e non che vengano soppressi, altrimenti resta impensabile dare un freno all'emigrazione sanitaria di cui tanto si parla.