Dopo il Covid-19 patologie tumorali aumentate di quasi il 30% anche nella Calabria del nord-est
Giornata mondiale per la lotta al Cancro. Il punto con il primario di Oncologia del "Giannettasio", Angelo Pomillo: «Nell'ultimo anno 9.300 accessi nell'Unità operativa oncologica. Pandemia ha inciso tantissimo perché si è smesso di fare controlli»

CORIGLIANO-ROSSANO – Oggi ricorre la Giornata mondiale per la lotta contro il cancro. La ricerca ha fatto passi da gigante ma la strada è ancora lunga. La prevenzione continua a giocare un ruolo fondamentale poiché rimane lo strumento più efficace per combattere la malattia, per vivere bene e più a lungo. È un insieme di semplici regole quotidiane che possono salvare la vita e fare la differenza.
A confermarcelo è il primario di Oncologia dell’Ospedale Giannettasio, Angelo Pomillo: «La prevenzione – spiega – incide tantissimo. Tumori come quello alla mammella e all’utero, ad esempio, possono essere diagnosticati con esami non invasivi (ecografie) che le donne posso effettuare tranquillamente presso gli ospedali e le strutture convenzionate, anche attraverso gli screening».
Ma non solo: «In occasione del recente congresso Grandangolo a Genova, una sezione importante è stata dedicata allo sport. Fondamentale è, infatti, l’attività motoria abbinata ad uno stile di vita sano. A questo bisogna poi aggiungere l’importanza che dell’alimentazione. È ormai confermato che il regime alimentare che seguiamo incide tantissimo sull’insorgenza delle malattie tumorali. Non dobbiamo dimenticare che la cellula tumorale si nutre di zuccheri pertanto è consigliata una dieta povera di carboidrati. È da limitare anche il consumo di carni rosse e latte».
Uno dei grandi problemi dell’alimentazione, secondo il dottor Pomillo, riguarda anche la genuinità dei prodotti. Spesso in un alimento sano possono nascondersi delle insidie: pesticidi, ormoni e sostanze dannose che possono influire negativamente sul nostro organismo. Per questo motivo l’invito è non solo a mangiare sano, ma genuino. «Altro fattore determinate – ha aggiunto il primario – è lo stress. Secondo alcuni studi lo stress indebolisce il sistema immunitario. Un soggetto immunodepresso rischia di ammalarsi molto più facilmente rispetto ad un soggetto che gode di un sistema immunitario forte».
Ma qual è la situazione nel reparto di Rossano? «Noi lavoriamo bene e con ritmi serrati. Il 2023 – afferma - si è concluso con 9.300 accessi nell’Unità Operativa. In più abbiamo azzerato tutte le liste d’attesa per consentire ai pazienti di poter accedere alle strutture pubbliche e non ricorrere alla sanità privata. Qui effettuiamo tutti i trattamenti ad eccezione della radioterapia. Grazie all’intervento del Direttore Generale, Antonello Graziano, c’è stato un potenziamento del reparto che ha ottenuto un infermiere in più e ha avviato la richiesta per altre 4 poltrone per la chemioterapia. Forniamo inoltre un servizio aggiuntivo di ecografia ai pazienti con un ecografo all’avanguardia che ci consente di effettuare controlli direttamente in reparto».
E sull’incidenza dei tumori nel nostro territorio precisa: «L’aumento si attesta intorno al +20-30% ed è in linea con la media nazionale. Questo dato è da collegare agli anni della pandemia, le persone hanno smesso di effettuare controlli e questo ha inciso negativamente sulla salute delle persone. I tumori più comuni, anche in questo caso in linea con il resto del Paese, sono quello alla mammella, al polmone, allo stomaco e al colon».
«Per fortuna – conclude – la nostra area geografica non ha il problema dello smog che avrebbe inciso pesantemente sull’insorgenza di alcune tipologie di tumori».