«Non basteranno i Blues a risolvere i problemi della ferrovia jonica»
LA PAROLA AI LETTORI - Ci scrive Margherita Federico, pendolare, che ogni giorno per motivi di lavoro viaggia sulla linea Sibari-Catanzaro: «La jonica è una linea obsoleta piena zeppa di insidie e passaggi a livello»

CORIGLIANO-ROSSANO - Riceviamo e pubblichiamo una lettera che ci ha inviato una nostra lettrice, Margherita Federico, pendolare che ogni giorno prende il treno, sulla linea Sibari-Catanzaro, per motivi di lavoro. Ci racconta delle continue e perduranti disavventure che si verificano lungo il tragitto: dall'improvvisa cancellazione di treni (senza alcun preavviso) per finire ai ritardi costanti e cronici per i tanti disguidi e disservizi che si verificano quotidianamente sulla linea. «Non basteranno i Blues a risollevare il servizio ferroviario in questo territorio; serve molto altro»
Da fruitrice diretta di questa linea per motivi di lavoro, e non perché certamente la soppressione delle fermate "inutili" o "doppioni" e la sostituzione dei vecchi treni con i nuovi treni Blues non accorcerebbe i tempi di percorrenza, ma soprattutto perché l'attuale situazione è molto più disastrata di quello che emerge.
Sono continue le cancellazioni di corse importanti (come quelle mattutine che consentono l'arrivo in orario al lavoro) senza alcuna spiegazione o preavviso, per non parlare dei ritardi cronici con cui questi treni viaggiano, che rendono impossibili coincidenze e collegamenti con altri mezzi nelle città di arrivo.
A tutto ciò si aggiunga che i treni su cui si viaggia (o materiale, come lo definiscono i ferrovieri) sono veramente poco dignitosi, per non dire indecenti, causa la loro vetustà e l' incuria in cui sono tenuti.
Poi, la linea è obsoleta e attraversata da continui passaggi a livelli (che ovviamente sono causa di ulteriore allungamento dei tempi di percorrenza, oltre che fonte costante di pericolo, come purtroppo ha dimostrato l'ultimo incidente mortale del 28 novembre scorso) e da stazioni abbandonate, dove non esistono neppure i sottopassi per evitare l'attraversamento dei binari (e questo non solo nelle stazioni dei centri periferici, ma persino in quelle della tanto declamata terza città della Calabria).
Insomma, per chi viaggia ogni giorno la riduzione dei tempi di percorrenza (importantissimo e agognatissimo traguardo) è solo uno dei tanti problemi da risolvere.
Il collegamento ferroviario di un territorio dovrebbe essere incentivato per tanti e ovvi motivi, anche di mobilità sostenibile e progresso economico-sociale. Per questo sarebbe auspicabile che il tema venisse trattato in tutta la sua complessità e da tutti gli attori coinvolti, a partire dalla Regione, alle Ferrovie, ai sindaci dei comuni interessati, ai parlamentari del territorio e ai rappresentanti del ministero dei trasporti (che dovrebbe curarsi di tutto il territorio nazionale, ponendosi l'obiettivo di rendere egualitario anche dal punto di vista delle infrastrutture tutta la nazione).
Ho sentito di dover illustrare quanto accade, per non rendere riduttivo un discorso che meriterebbe un approfondimento ed una attenzione costante.
Buon lavoro!