Nel deserto sanitario si fa prevenzione... grazie ai sindaci
A Nocara, il primo cittadino Maria Antonietta Pandolfi, ha organizzato una giornata di screening medico in collaborazione con i volontari della Florence Nightingale

NOCARA - Utile e partecipata, nel deserto sanitario in cui vivono le periferie si cerca di fare prevenzione per consentire ai cittadini di accedere - per quanto possibile - al diritto alla cura. A garantire un diritto, sancito dalla Costituzione, nel limite delle possibilità nelle aree più sperdute della Calabria del nord-est, ci pensano i sindaci. È Il caso di Nocara, 329 anime che vivono lontanissime dai servizi, dove la prima cittadina Maria Antonietta Pandolfi, nei giorni scorsi ha alzato la cornetta del telefono e ha contattato il gruppo di operatori sanitari volontari del Florence Nightingale e con loro ha organizzato una giornata di screening dedicata proprio ai cittadini nocaresi.
Ecoaddome, ecodoppler carotideo e arti inferiori, sono stati alcuni degli esami a cui le persone di quel borgo a cavallo tra la Calabria e i calanchi lucani si sono sottoposte lo scorso sabato sotto la supoervisione dell'infermiere specializzato Pino Campanella e del chirurgo Luigi Sommella.
Lo screening è stato svolto nell'ambulatorio medico. «Proprio lì - sottolinea il sindaco Pandolfi - dove un tempo venivano erogati servizi e che oggi vive un momento di isolamento e carenze. Purtroppo - precisa la combattiva prima cittadina - nei momenti di crisi e difficoltà i primi a soccombere sono gli ultimi, gli emarginati e le periferie. Cosa facciamo? Ci arrendiamo? Non è possibile. Dobbiamo rimanere in trincea - aggiunge - per fare quanto possibile per far sentire i nostri cittadini parte integrante della comunità Paese. Anche se - conclude - non è affatto facile».