Industria nel Porto, Sindacati favorevoli. Ora serve la fase concertativa
La Cgil comprensoriale approva all’unanimità un documento che boccia la scelta della grande Zes unica e benedice l’investimento di Nuovo Pignone BH a Co-Ro. Giuseppe Guido: «Subito formazione. Professionalità tutte del territorio»

CORIGLIANO-ROSSANO - «Dovrà essere un’industria innovativa, moderna, all’avanguardia a traino sibarita». Lo dice con fermezza Giuseppe Guido, segretario generale comprensoriale della Cgil Tirreno-Sibaritide-Pollino, che lo scorso 5 gennaio, ha portato nell’assemblea generale della Camera del lavoro territoriale un documento – approvato poi all’unanimità - nel quale si “benedice” l’investimento industriale che Nuovo Pignone BH vuole realizzare nel porto di Corigliano-Rossano. «Se è vero – aggiunge – che l’azienda inizierà praticamente subito a lavorare (il tempo di realizzazione della struttura è di un anno prima di essere operativa, ndr), dobbiamo avere certezza che in questa area produttiva, quando sarà a pieno regime, operino tutte persone del territorio».
Per fare questo, ovviamente – così come si auspica da tempo – serve concertazione. Occorre che tutte le parti in causa, istituzioni e sindacati in primis, si siedano al tavolo con il management societario di Nuovo Pignone BH e contrattino tempi e modi di arruolamento del personale.
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«Serviranno ingegneri, saldatori, verniciatori, assemblatori formati – dice Guido - che sappiano offrire le giuste garanzie operative all’azienda. Allo stesso tempo, però, - agigunge - sarà necessario sapere subito i numeri e quali sono i canali formativi. Ecco perché, subito dopo il 19 gennaio (in quella data è prevista la presentazione del progetto al territorio), si dovrà aprire per forza una intensa fase di sinergia e, si spera, di collaborazione».
Intanto il documento approvato all’unanimità dalla Cgil comprensoriale rappresenta un punto di non ritorno importante nella grande vertenza dell’industrializzazione del grande porto di Sibari.
«L’assemblea generale della Cgil Pollino Sibaritide Tirreno – si legge nel documento firmato dal segretario generale Giuseppe Guido, e dai segretari territoriali di categoria Andrea Ferrone e Maria Bruno - nel ribadire la necessità di una visione strategica e di una politica industriale che coinvolga anche i grandi gruppi nazionali a carattere pubblico, ritiene che l’investimento proposto dalla Baker Hughes, con fondi privati, e che coinvolge il porto di Corigliano Rossano sia una opportunità da cogliere. L’investimento proposto può, dentro un percorso di pieno coinvolgimento del territorio, vincere la sfida della compatibilità tra una moderna industria, l’ambiente, la tutela della salute e le vocazioni locali a partire da pesca e turismo. Si ritiene utile e necessario instaurare da subito un confronto di merito tra il sindacato confederale, l’azienda, l’autorità di sistema portuale e l’amministrazione comunale di Corigliano Rossano improntato sulla chiarezza e la trasparenza, per fugare eventuali dubbi, ragionare di prospettive occupazionali e formazione, coinvolgere il territorio e raccontare, così, una narrazione veritiera dell’investimento proposto senza posizionamenti elettorali e senza inutili allarmismi spesso utili solo per tornaconto personale di qualcuno».
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