E se l'isola pedonale domenicale a Rossano diventasse permanente?
Abbiamo lanciato questa provocazione ai commercianti di Via Nazionale per tastare la loro sensibilità sul tema, in linea con le politiche che mirano ad una maggiore sostenibilità attraverso progetti di riappropriazione degli spazi urbani

CORIGLIANO-ROSSANO – Immaginare le città del futuro è un esercizio complicato ma urgente, soprattutto se si vuole ribaltare il modello attuale e, con esso, gli stili di vita che segnano le nostre giornate e il nostro modo di vivere la città. Negli ultimi anni, sempre più centri urbani vengo riqualificati e ripensati nell’ottica della sostenibilità ambientale, con progetti che restituiscono ai cittadini che vi risiedono aree verdi e interamente pedonali. Lo scopo di queste politiche è educare gli abitanti ad una mobilità sostenibile, che abbandoni la visione auto-centrica in favore degli spostamenti attraverso il trasporto pubblico, privilegiando il contatto con la natura e, quando possibile, le passeggiate all’aria aperta.
La nostra città, ad esempio, appare molto lontana da questo tipo di approccio. Pur non essendo un centro particolarmente urbanizzato, i cittadini tendono a fare ricorso all’automobile anche per brevi spostamenti. Complice l’inadeguatezza del trasporto pubblico, negli anni abbiamo assistito ad un incremento dell’uso delle automobili con un conseguente calo della mobilità alternativa.
Per questo motivo abbiamo cercato di lanciare una provocazione: e se l’isola pedonale domenicale, che interessa Via Nazionale (area urbana di Rossano), diventasse permanente? Restituire alla città e ai cittadini un’area da vivere a 360° con negozi, bar e piccole piazze potrebbe rappresentare un’opportunità tale da innescare un meccanismo di consapevolezza sul nuovo modo di abitare i luoghi?
Abbiamo deciso di rivolgere questa domanda a coloro i quali potrebbero trarre vantaggi o svantaggi da una tale scelta: i commercianti.
Molti degli intervistati si sono detti favorevoli ma c’è chi precisa: «è necessario che tutto sia corredato di un buon piano che preveda pavimentazione, altri tipi di negozi o altri tipi di servizi. Una serie di attività che inducano le persone a lasciare l'auto e passeggiare».
«Sicuramente – ha affermato un altro intervistato – è da considerarsi come una buona alternativa ad una situazione che andrà solo a peggiorare».
L’idea piace, dunque, ma restano piuttosto cauti. Ciò che è emerso, infatti, è un generale malcontento relativo alla diminuzione degli acquisti che ha interessato vari settori negli ultimi anni. «C'è molta meno gente che spende – affermano - e le saracinesche chiuse ne sono un esempio. Pertanto, prima di fare un'isola pedonale sarebbe opportuno incrementare la popolazione e creare posti di lavoro, che permettano ai giovani di restare e di comprare».
Come spesso accade, aldilà delle motivazioni dei sostenitori e dei detrattori, ciò che ci interessa è tastare il sentire comune. Percepire se un’idea ed una visione incontrano o meno le sensibilità dei nostri concittadini. In questo caso siamo di fronte a pareri ponderati e accorti; tra timori e opportunità l'idea di intraprendere una nuova strada non appare semplice. Per ora registriamo comunque un'attegiamento possibilista con la speranza che questa visione accompagni le scelte delle amministrazioni future.