27 Gennaio, Ricordare non basta
Da questa pagina buia della storia la coscienza Umana non ha imparato nulla, dal momento che ancora oggi assistiamo ad atti di genocidio come quello del popolo palestinese o a crimini di guerra come quelli in Ucraina

Il 27 gennaio il mondo intero ricorda e commemora tutte le vittime della Shoah e delle leggi razziali. Una giornata per non dimenticare e per non ripetere mai più quanto accaduto all’umanità.
La “pulizia etnica” perpetrata e messa in atto dal regime nazista, nella persona di Adolf Hitler, e dai suoi alleati, durante la Seconda Guerra Mondiale, che coinvolse: ebrei, circa 6milioni, persone con disabilità, omosessuali, zingari, civili polacchi, civili sovietici e prigionieri di guerra sovietici, civili serbi, testimoni di genoa e nemici al regime nazista, tra i deportati ci furono anche italiani. Tutto questo per portare avanti la “folle” teoria, “partorita” da una mente ignorante, della supremazia della razza ariana
La Giornata della Memoria fu istituita durante la 42° sezione plenaria dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1° novembre 2005 con la Risoluzione 60/7, e la data del 27 gennaio non è stata scelta a caso. Fu proprio il 27 gennaio del 1945 che le truppe sovietiche dell’Armata Rossa varcarono, spalancandolo al mondo, il cancello con la scritta “Arbeit macht frei”, ovvero “il lavoro rende liberi”, del più grande campo di morte e di concentramento, quello di Auschwitz in Polonia.
Ma da questa pagina buia della storia, tanto celebrata con parole, eventi e fatti, la coscienza Umana non ha imparato nulla. «Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia» (Primo Levi), dal momento che ancora oggi assistiamo ad atti di genocidio come quello del popolo palestinese o a crimini di guerra come quelli in Ucraina.