Disarmò un esagitato in Pronto soccorso: premiato dal Presidente della Repubblica
La guardia giurata Giovanni Graziano è stata insignita della Medaglia di Bronzo al Merito civile della Repubblica italiana per un gesto eroico che lo vide protagonista nel 2010. Ieri la cerimonia di consegna dell'onorificenza da parte del Prefetto

CORIGLIANO-ROSSANO - Nel 2010 disarmò un esagitato che entrato nel Pronto soccorso del "Giannettasio" armato di coltello ferì, anche in modo grave, un medico, un infermiere ed un operatore socio-sanitario, rimanendo egli stesso ferito; oggi la Guardia particolare giurata, Giovanni Graziano, per quel gesto ha ricevuto la Medaglia di Bronzo al Merito civile della Repubblica italiana.
La cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento è avvenuta ieri mattina a Cosenza per mano del Prefetto, Vittoria Ciaramella, delegata dal Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a seguito del decreto di conferimento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla presenza delle più alte cariche civili e militari della Provincia di Cosenza.
L'Italia, seppur a distanza di 13 anni, non dimentica i suoi figli migliori. E la guardia giurata, Giovanni Graziano, è sicuramente uno di questi. È la stessa massima carica dello Stato ad averglielo riconosciuto, ricordando all'interno dell'attestato di merito, il gesto eroico di Graziano che «durante l'intervento - è scritto nella pergamena - riuscì ad immobilizzare il malintenzionato e a disarmarlo, nonostante una ferita procurata dalla lama, assicurandolo alla giustizia. Un esempio - è scritto ancora in calce - di prontezza, coraggio e senso civico».
La storia di Giovanni Graziano, purtroppo, continua a rimanere sempre attuale. Lui da guardia particolare giurata non ha mai smesso di lavorare all'interno del difficile presidio del "Giannettasio" dove la percezione di sicurezza continua a rimanere ai minimi storici e dove eventi come quello che capitò nel 2010, seppur con minore violenza, continuano a ripetersi. Serve maggiore sicurezza e maggiore presenza dello Stato. Ma questo lo diciamo da tempo.