Baker Hughes al porto di Co-Ro, parla Stasi: «Valutiamo serenamente e senza ansie»
Il primo cittadino ha incontrato una delegazione dei sindacati per «aprire un sano dibattito». E poi un appello affinché si stemperino i toni di un dibattito pubblico che sulla questione rimane teso
CORIGLIANO-ROSSANO - «Valutiamo serenamente e senza ansie». La catechesi di Stasi a mettere "le mani nell'acqua" è la stessa di sempre. Una filosofia, quella del primo cittadino, che riguarda, avvolge e stringe anche la questione del nuovo investimento di quasi 60 milioni di euro che la multinazionale statunitense Baker Hughes, leader del mercato metalmeccanico mondiale, ha annunciato di voler fare nel grande porto di Corigliano-Rossano, insinundosi nelle corde di quella che era la vocazione dell'infrastruttura al momento nella sua costruzione a cavallo tra gli anni '60 e '70: essere uno scalo industriale.
Il primo cittadino nei giorni scorsi ha incontrato i sindacati confederali ad un tavolo, riunitosi nella sala operativa della Protezione civile a viale Sant'Angelo a Rossano e chiesto proprio dalla triplice per discutere del possibile investimento della "Nuovo Pignone - BH". «Il tema - scrive Stasi sulla sua pagina social - ha già aperto un sano dibattito in città, e pertanto ho inteso non rinviare tale confronto seppur parte dell'attenzione in questi giorni è stata fisiologicamente dirottata altrove». Il riferimento è, ovviamente, alla escalation criminale che si è registrata in città nelle ultime settimane e che tra le vittime ha visto anche la Presidente del Consiglio comunale, Marinella Grillo, destinataria di un gravissimo atto intimidatorio.
Ritornando al piano industriale del porto, il sindaco - che nei prossimi giorni sarà ospite dell'Eco in Diretta, il talk della nostra testata - ha spiegato che l'amministrazione comunale sta valutando attentamente le caratteristiche dell'investimento, focalizzandosi sugli aspetti ambientali, paesaggistici e di compatibilità. Una valutazione, questa, che il numero uno del Palazzo di città ha detto di voler valutare «senza ansie», in netto contrasto con l'atmosfera spesso tesa del dibattito pubblico.
«Un interesse ad investire sul nostro territorio rappresenta un elemento positivo» ha sottolineato ancora Stasi sottolineando e scandendo, poi, che il ruolo dell'Amministrazione è garantire che l'investimento sia compatibile con gli indirizzi di sviluppo del territorio e del porto, «senza pregiudizi e partendo da presupposti semplici».
Stasi ha evidenziato inoltre la necessità senza condizioni, di dover considerare altre priorità all'interno del contesto del progetto proposto da Baker Hughes e dall'Autorità portuale, altri diversi fattori, come le «prospettive di sviluppo turistico, in particolare della banchina crocieristica, e l'importanza della marineria come cuore del Porto». Tuttpo questo, senza dimenticare le esigenze del quartiere di Rivabella che sorge proprio a ridosso del porto.
Il sindaco ha sottolineato che l'Amministrazione ha affrontato questioni simili in passato, dimostrando serietà e ottenendo risultati condivisi per la città. Ha anche espresso fiducia nel fatto che, una volta completata l'analisi del progetto, si possa riproporre un percorso di condivisione, coinvolgendo il Consiglio Comunale.
«Poter discutere di un potenziale investimento rappresenta - ha ribadito Stasi - un fattore positivo per la città, e per questo ogni valutazione deve essere fatta con serenità e prospettiva».
Insomma, per il momento, la parola d'ordine è Calma e Gesso... e, infatti, a che serve 'sta fretta?