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A Corigliano-Rossano (e non solo) l'educazione motoria alle scuole elementari è un optional

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CORIGLIANO - ROSSANO – Tutte le Elementari di Corigliano Rossano sono senza palestra. Beh, da noi ci sono scuole medie che per mancanza di aule studiano negli ambienti adibiti alla ginnastica direte voi, che l’assenza di spazi per l’attività fisica, a confronto, sembra poca cosa. Ma i tempi cambiano, gli stili di vita anche e, con essi, la scuola pure. Tuttavia qui no. O almeno non ancora.

Sebbene risalga al 2021 il decreto legge che prevede l’insegnamento dell’educazione motoria nelle classi quinte della scuola primaria già a partire dall’anno scolastico 2022-23 e, da questo appena iniziato, anche per le classi quarte, nelle nostre scuole mancano proprio le basi: mancano gli spazi dedicati dove far praticare ai piccoli alunni l’educazione motoria.

Eppure è già stato chiuso il concorso indetto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito per l’assunzione a tempo indeterminato di 1.740 unità da inquadrare nei ruoli del personale docente relativi all'insegnamento dell'educazione motoria nella scuola primaria. E la nuova materia non varrà certo meno delle altre. Le attività connesse a questo insegnamento, affidate al docente specialista, rientrano nel curricolo obbligatorio e, pertanto, la loro frequenza non è né opzionale né facoltativa. Sarà una materia da espletare a tutti gli effetti.

Eppure nella Terza città della Calabria, come del resto in tutta la regione, siamo davvero in alto mare. Secondo la rivista specializzata Tuttoscuola, tramite la consultazione dei dati dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, la Calabria è l’ultima regione d’Italia quanto a numero di scuole primarie dotate di palestra. Ne sono privi l’81% degli istituti e possiamo dire che Co-Ro contribuisce in modo massiccio ad alimentare questa fetta. Nel nostro comune nessuna scuola elementare fa eccezione. Tutte senza spazi appositi per l’educazione motoria. Eppure sono già state presentate le domande al concorso per nuovi insegnanti e già dallo scorso anno, in nome del decreto 234/2021, era previsto l’inserimento della materia nel programma scolastico.

Il mancato adeguamento alle nuove normative sarebbe un’occasione persa due volte: per gli insegnanti, e dunque per nuovi posti di lavoro, e per i bambini.

“Con questo concorso rafforziamo l’insegnamento dell’Educazione motoria e proseguiamo il percorso iniziato con la reintroduzione dei Giochi della Gioventù: rendere l’attività fisica e lo sport a scuola centrali a tutte le età. Perché l’attività sportiva non solo è importante per la salute dei ragazzi, ma veicola tutti i valori che la scuola deve insegnare, come la lealtà, il rispetto delle regole, la capacità di sacrificio e di fare squadra”, aveva dichiarato il Ministro Valditara.

Se nel resto d’Italia sono molte le scuole che già hanno saputo allinearsi alle nuove normative, qui siamo ancora lontani. C’è bisogno di una cultura e di una mentalità che sappiano restituire allo sport, e con esso a tutti quei valori e principi che porta con sé, quel ruolo primario che dovrebbe avere nella crescita personale e sociale dei nostri ragazzi.

 

Valentina Beli
Autore: Valentina Beli

“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare” diceva con ironia Luigi Barzini. E in effetti aveva ragione. Per chi fa questo mestiere il giornalismo non è un lavoro: è un’esigenza, una passione. Giornalista professionista dal 2011, ho avuto l’opportunità di scrivere per diversi quotidiani e di misurarmi con uno strumento affascinante come la radio. Ora si è presentata l’occasione di raccontare le cronache e le storie di un territorio che da qualche anno mi ha accolta facendomi sentire come a casa. Ed io sono entusiasta di poterlo fare