Pochi, oberati e senza ferie: (ri)scoppia la grana infermieri al pronto soccorso del “Giannettasio”
Puntuale come ogni anno in vista dell’estate esplode la questione dei turni. Gli operatori sanitari sono pochi e non possono riposarsi e lamentano «l’eccessiva mole di lavoro» e «la cattiva organizzazione della struttura
CORIGLIANO-ROSSANO – Arriva l’estate e al Pronto soccorso dell’ospedale “Giannettasio” di Corigliano-Rossano va in scena lo stesso film di sempre. Cambia qualche interprete ma la trama rimane la stessa di sempre da almeno un lustro: una mole di lavoro enorme, pochissimi medici e infermieri. Così pochi che anche quest’anno non esiste ancora un piano ferie per l’estate, perché non c’è abbastanza personale per coprire i turni. Così, come successo lo scorso anno e due anni fa, i camici e le tute bianche sono tornate a scrivere al management dell’Asp di Cosenza.
Non si minacciano scioperi o ammutinamenti in nome dell’etica che impone il lavoro ma lo stress e la pressione psicologica di stare a contatto con l’emergenza-urgenza rischia di compromettere la salute del personale medico e paramedico
«A distanza di tempo dall'ultima denuncia del personale infermieristico – si legge nella lettera indirizzata dagli infermieri al direttore generale Antonello Graziano, al direttore sanitario aziendale Martino Rizzo e al direttore sanitario dello Spoke Luigi Muraca - si ritorna a parlare delle condizioni di mal organizzazioni dell‘utilizzo del personale e della organizzazione della struttura. Si parla di centro Spoke, centro di eccellenza e di centro Covid ma alla fine sono solo parole. Per disposizioni dei vertici aziendali – si precisa nella missiva - si trasferiscono unità infermieristiche dal Pronto soccorso di Rossano verso altri presidi (Cariati e Acri), a ciò si aggiunge personale in gravidanza mai sostituito».
Insomma, il Pronto soccorso sarebbe una scatola vuota, dove spesso si parla di potenziamento di personale e, poi, quello stesso personale viene puntualmente trasferito o dirottato verso altri reparti. Eppure, aI Pronto Soccorso di Rossano – questo è quanto sostengono gli infermieri che lavorano all’interno di quel presidio - giungono pazienti da tutte le parti del territorio e con varie patologie, che arrivano a sostare oltre 10 all’interno del reparto»
Rimarcano, poi, una denuncia forte: l’assenza di organizzazione nei soccorsi. «Il personale infermieristico in servizio – scrivono - è sfinito, data l’eccessiva mole di lavoro e dalla cattiva organizzazione della struttura». Teniamo
Da qui il nodo ferie: «Teniamo a precisare che il personale ha diritto, in ogni anno di servizio, ad un periodo di ferie retribuito, in base art. 19, comma 1, del CCNL dell’1.9.1995. Qui ancora non è stato programmato nulla! È opportuno segnalare che operare in condizioni di criticità comporta un notevole stress psico-fisico ed espone il personale operativo a rischio di carattere medico legale e di sicurezza. Per tale motivo chiediamo con estrema urgenza che venga adottato ogni intervento ritenuto utile per la soluzione alle criticità reali del presidio, in particolare che venga reperito urgentemente nuovo personale dedicato per ogni specialistica presente».
Questa volta, però, a differenza del passato gli infermieri fanno leva sulla regola dell’uno vale uno. Sentiti, i sottoscrittori del documento inoltrato al management dell’Azienda sanitaria vogliono che un futuro incontro tra i vertici aziendali avvenga con tutta la forza lavoro senza deleghe o figure intermedie che evidentemente in passato non hanno saputo rappresentare la giusta rivendicazione delle istanze