Campana dice sì all’Area Vasta per rilanciare il ruolo del comune unico di Corigliano-Rossano
Domenico Campana, fondatore del Movimento di cultura politica, appoggia l'idea della Grande Sibari
CORIGLIANO-ROSSANO – Qualche giorno fa il consigliere regionale Giuseppe Graziano, nel parlare delle novità relative al “Fondo Fusioni”, aveva lanciato l’idea della Grande Sibari all’intero territorio. La proposta era stata accolta positivamente dal Sindaco di Cassano Jonio, Gianni Papasso, e dal senatore, Ernesto Rapani.
A questi si aggiunge anche Domenico Campana, fondatore del Movimento di cultura politica, che in una nota afferma:
«Sono d’accordo con il senatore Ernesto Rapani che appoggia la proposta del sindaco di Cassano, Gianni Papasso di un’area Vasta della Sibaritide», sottolineando come ciò dovrebbe rappresentare l’obiettivo strategico per rilanciare il nuovo Comune, risultato della fusione tra Rossano e Corigliano, affinché’ assuma il ruolo baricentrico di quell’area vasta che comprende i comuni della Valle del Crati e di quelli della Valle Trionto, in coesione territoriale con i comuni della Valle del Neto.
«Se questa è la prospettiva, c’è la necessità - sottolinea ancora Campana – di portare a compimento il “progetto fusione” che significa miglioramento ed implementazione dei servizi essenziali anche attraverso un nuovo Welfare; la valorizzazione delle peculiarità ed identità delle due Comunità, anche attraverso il rafforzamento degli istituti di partecipazione e l’istituzione di Municipi con organi eletti a suffragio universale; la realizzazione di un sistema strutturale, infrastrutturale e logistico che assicuri mobilità alle persone ed alle merci, in particolare ai prodotti agricoli, agroalimentari ed agroindustriali, agevolandone il flusso verso canali nazionali ed internazionali, implementi il turismo anche in virtu' di un patrimonio di ''Beni Comuni'' da promuovere e valorizzare; lo sviluppo dell’area portuale connessa con la “Zona economica speciale”; il ruolo della Marineria di Schiavonea da promuovere nell'ambito della Macro-Regione adriatico-ionica; la “riconversione” dell’ex centrale Enel che significa non soltanto progetti relativi all’idrogeno verde, ma anche una progettualità modulare per favorire la crescita e lo sviluppo dei settori trainanti l’economia del territorio».
«La “chiave’’ – prosegue - che potrebbe spalancare la porta a quelle che lo stesso senatore Rapani, definisce le “opportunità’ di aggregazioni”, dopo aver “messo a terra” il progetto di fusione, è, senza dubbio, - secondo Campana - la “costruzione” di un nuovo Piano strutturale associato per un’Area Vasta che comprenda anche le cosiddette “zone interne”. Un PSA che sia, quanto a contenuti, improntato alla “rigenerazione urbana” e alle tematiche ad essa connesse: consumo del suolo, inquinamento dell’area, riequilibrio demografico, welfare locale, innovazione: tutte sfide che richiedono un’azione forte di rinnovamento. Quanto alle finalità, la struttura del PSA, senza ricorrere a modifiche legislative, potrebbe costituire una vera e propria “piattaforma”, con l’aggregazione di altre entità territoriali oltre a quelle “tradizionali”, in vista dell’Area Vasta.
«Ma la condizione necessaria perché tutto ciò possa essere realizzato in modo armonico e secondo canoni rispettosi della coesione territoriale che, secondo la programmazione europea, va di pari passo con quella sociale ed economica – conclude Campana – è un riordino sistemico del territorio regionale secondo Zone Omogenee Territoriali, ovvero aree ad interesse comune, come la Sibaritide- Crotoniate, dove generare forti sinergie per la valorizzazione e lo sviluppo dei contesti individuati ma anche progettare, pianificare e gestire in maniera ottimale non soltanto le unioni e le fusioni tra comuni, ma anche i servizi essenziali, l’assetto idrogeologico del territorio, il processo produttivo, il patrimonio dei Beni comuni, il sistema sociosanitario. Con tali premesse la “Calabria nuova” a cui fa riferimento il senatore Rapani, nella sua dichiarazione a favore dell’Area Vasta della Sibaritide, può trovare compimento nella costituenda Macroregione Euromediterranea che è l’obiettivo statutario ed operativo del Movimento “Riferimenti Mediterranei”».