La Chiesa vicina ai pescatori, la diocesi avvia incontri sinodali d'ascolto
Servono interventi urgenti, in particolare per i piccoli pescatori che, vittime dei costi elevati, devono fare i conti con la riduzione del guadagno. Il prossimo incontro si terrà il 24 maggio alle ore 17:00 a Schiavonea
CARIATI - Nella parrocchia di Cristo Re in Cariati, si è svolto uno dei due incontri programmati dall’Ufficio Diocesano Apostolato del Mare sul tema: Incontri sinodali la Chiesa in ascolto dei pescatori.
«Il Parroco di Cristo Re - si legge nella nota -, don George Viju, dopo un breve saluto ha augurato buon lavoro ai presenti, mentre il Cappellano dell’Apostolato del Mare don Giuseppe Ruffo, dopo aver salutato e ringraziato i pescatori presenti, ha illustrato l’istituzione nel 2012 dell’Ufficio Nazionale per l’apostolato in esecuzione alle indicazioni contenute nel Motu proprio Stella Maris e a quelle relative al Sinodo, nato con intuizione del Concilio Vaticano II, sottolineando l’opera rivoluzionaria di Papa Francesco che ha voluto dare ascolto ai figli che lavorano in mare.
L’invito è stato accolto da diverse famiglie di pescatori. Alle domande rivolte dal Cappellano i pescatori hanno risposto in maniera entusiasta, felici che la Chiesa si ponesse in ascolto dei loro problemi, evidenziando che solo con la passione è possibile svolgere questo lavoro che riduce il tempo da dedicare ai propri affetti in considerazione degli orari estenuanti, uscendo in mare con le imbarcazioni in piena notte e rientrando nel pomeriggio successivo. Le problematiche esposte dai marittimi hanno messo in luce una legislazione generalizzata che non tutela i pescherecci di tipo familiare, perché ormai tutto si basa sui grandi numeri.
La stessa Comunità Europea ha ridotto la pesca a strascico, limitando anche le uscite dei pescherecci da cinque a tre volte la settimana, vietando le reti con ampiezza della maglia da 28 mm e alzandola a 50 mm. I pescatori hanno insistito sulla pericolosità della loro attività, affermando che è il secondo lavoro più pericoloso al mondo, dopo quello dei muratori. Tanti sono i problemi emersi quali: la riduzione dei posti loro assegnati per le imbarcazioni a causa dell’aumentare di quelli per il porto turistico di Cariati; la necessità di far emergere tutte le problematiche dovute alla pandemia, periodo nel quale hanno vissuto l’aumento spropositato e insostenibile del gasolio, che ha determinato l’impossibilità di andare a lavorare, fino ad arrivare al grande problema dell’insabbiamento dell’ingresso del porto. Il mondo della pesca è allo stremo e molti pensano di abbandonare il settore.
Servono interventi urgenti, in particolare per i piccoli pescatori che, vittime dei costi elevati, devono fare i conti con la riduzione del guadagno. In questo contesto è emerso come i pescatori sentano la presenza della Chiesa vicina, come lo è stata, nel periodo della pandemia, ricevendo da essa sostegno e supporto. Ora attraverso essa chiedono di dare voce a tutti i pescatori. Il prossimo incontro si terrà il 24 maggio alle ore 17:00 a Schiavonea».