Co-Ro regge al calo demografico: in tre anni perso “solo” lo 0,1% dei residenti. La media calabrese è del -1%
Unica eccezione, in un panorama dal segno negativo, è la città universitaria di Rende che fa registrare un +1% rispetto ai dati del 2021. Male Castrovillari che si attesta a un -1,3%

CORIGLIANO-ROSSANO – Il calo demografico in Calabria è lento ma, a quanto pare, inesorabile. Dal 2021 ad oggi la nostra regione ha perso oltre 19mila persone. Insomma, un comune delle proporzioni di Acri è sparito in appena due anni. Tutte le città di media, medio-grande e grande entità fanno registrare tutte un calo di popolazione che si aggira tra 1 e 1,5%. Questo è quanto ci raccontano gli ultimi dati Istat nelle previsioni dell’anno corrente.
L’unica eccezione la fa la cittadella universitaria di Rende che in due anni fa registrare un trend inverso: la “dotta”, infatti, cresce dell’1% passando da 35,5mila a 36,5mila residenti. Mille persone in più hanno scelto di vivere in una cittadina che, evidentemente, in Calabria non ha eguali in servizi e qualità della vita.
Chi tiene all’emorragia di persone sono le grandi città. Da Cosenza a Reggio Calabria, il calo si attesta in una forbice tra lo 0,9 all’1 percento. Ma tra le grandi città che perdono meno in termini di popolazione c’è sicuramente Corigliano-Rossano che rispetto al 2021 perde solo 0,1% (da 74.129 passa a 74.066 residenti) confermandosi ancora la terza città della Calabria per numero di abitanti dietro solo a Reggio Calabria e Catanzaro.
Quella di Corigliano-Rossano, addirittura, sarebbe stata una percentuale in positivo, alla stregua di Rende (pur non avendo tutti i servizi di cui gode la città universitaria) se il dato in netta crescita del 2022 (74.173 residenti) fosse stato confermato anche per il 2023 dove, invece, c’è una leggera flessione.
Chi indossa la maglia nera, almeno tra le città medio-grandi e strategiche della provincia di Cosenza è Castrovillari. La città del Pollino accusa un duro colpo, perdendo in due anni ben l’1,3% della popolazione. Si passa dai 21.088 residenti del 2021 ai 20.831 del 2023
Cosa incide sul calo demografico? Una serie di fattori. Su tutti la qualità della vita e la natalità. Se il secondo fattore è condiviso con il resto del Paese, il primo, invece, risulta essere un fattore endogeno, limitato ai confini calabresi. Anche se l’uno rimane strettamente connesso all’altro: in un Paese o una Regione dove si vive bene le giovani coppie sono invogliate a fare figli.
E a proposito, rimanendo proprio sul caso di Corigliano-Rossano, qui il trend di nascite continua a rimanere inalterato, anche nelle previsioni del 2023. Nella terza città della Calabria continuano a nascere circa 8,2 bambini (residenti) ogni mille abitanti, due in più rispetto a Cosenza che si ferma al 6,9 per mille abitanti.
C’è un altro dato nel dato, che riguarda sempre Corigliano-Rossano. Dallo studio dei dati Istat, fatta eccezione per Rende, tutti i comuni calabresi inferiori a 40mila abitanti soffrono di un calo ponderale di popolazione che si attesta nella forbice tra -1,1 e -1,3%. Facendo fede a questa media e volendo cristallizzare le popolazioni di Corigliano e Rossano allo status quo ante fusione, Corigliano oggi si attesterebbe attorno ad una popolazione di 38mila abitanti mentre Rossano attorno ai 34mila residenti. Che sommati avrebbero dato una perdita di popolazione, in un lustro, di ben 2.000 persone, che volendo essere pignoli nei conti rappresenterebbe il 10,5% della popolazione totale persa dalla Calabria negli ultimi due anni.