La Congrega Maria SS dei Sette Dolori e i riti per la Santa Pasqua
Il Priore della congregazione, Francesco Paolo Oranges, illustra le solenni cerimonie che vedranno al centro il centro storico di Corigliano

CORIGLIANO-ROSSANO - Il prossimo 9 aprile il mondo cattolico celebrerà la Santa Pasqua del Signore. Attorno ad una solennità che affonda le proprie radici nella notte dei tempi, nel corso dei secoli tutte le comunità cristiane del mondo hanno dato vita a riti e tradizioni che il tempo certamente non ha scalfito, anzi ha contribuito a rinforzare. Indubbiamente il momento più alto di queste celebrazioni, in tutta la sua solennità, è il venerdì Santo, il giorno della morte di Cristo in croce.
A Corigliano centro storico esiste la Confraternita di Maria SS dei Sette Dolori la quale in tutta la sua puntigliosa organizzativa da vita ai vari momenti che contraddistinguono i riti della settimana Santa. Ne parliamo oggi perché ieri, venerdì 24 marzo, si è concluso il “Pio esercizio in onore del Cuore Addolorato di Maria”. La conclusione è avvenuta con la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo mons. Maurizio Aloise. Da Oggi e fino al prossimo 30 marzo il programma redatto dalla Confraternita prevede il “settenario in onore dei dolori di Maria”.
«Concluso il pio esercizio – afferma Franco Oranges Priore della Confraternita – ci prepariamo ad addentrarci nel mistero Pasquale col Settenario e, infine, alle Sacre rappresentazioni della Passione e Morte di nostro Signore Gesù Cristo che culmineranno con la solenne processione dei misteri. Ciò faremo – aggiunge Oranges – ringraziando Dio per la sua bontà che ci ha profusi nel vedere la Sacra effige della nostra Addolorata, trasmessa da RaiUno, nel celebrare il giorno del ricordo e del ringraziamento e di essere protagonisti a Taranto, ospiti dell’Arciconfraternita del Carmine che ha prescelto il Simulacro della Deposizione per la mostra “Facies Passionis”, visitata da una miriade di fedeli che, tra le altre, ha apprezzato assai anche la nostra . E abbiamo portato anche – aggiungo il Priore della Confraternita – li anche le nostre belle tradizioni , con i canti in vernacolo eseguiti dalla Corale che tanta emozione e commozione hanno suscitato in quella che è la città dell’Addolorata e dei Misteri. Tutte queste esperienze belle– afferma Oranges – ci fanno comprendere che siamo parte integrante di una Chiesa che è in cammino e siamo voce, tra le tante voci, che vuole annunziare Cristo Crocifisso e Risorto, unico Salvatore del mondo. L’invito, quindi, - conclude Oranges – è quello di perseverare su questa scia, di conservare e, soprattutto, tramandare tutto ciò che di buono e di santo deteniamo, di educare quanti, in un mondo deviato e distratto, a comprendere che la nostra salvezza riposa solo in Gesù e che il nostro linguaggio e il nostro agire stanno nel Vangelo. Partecipiamo a tutti questi sacri riti che, però, non devono restare fini a se stessi ma portare per ciascuno frutti di conversione».
Sulla Confraternita Maria SS dei Sette dolori vogliamo aggiungere solo alcune brevi notizie storiche, per farne capire l’importanza, e l’autentica testimonianza di fede che perpetua nel tempo nel territorio cittadino. Questa Confraternita, indicata dalla tradizione e dagli storici locali come la seconda di Corigliano, successiva solo a quella di S.Giacomo, ha molto probabilmente origini cinquecentesche, considerando che di altre confraternite, nate successivamente a questa, sono già venuti alla luce documenti del cinquecento. Come dicevamo, a distanza di tanti secoli, ancora oggi la Congrega dell’Addolorata, guidata dal Priore Franco Oranges, continua ad essere attivissima ed a reggersi con l’ultimo statuto del 1988, formulato nello spirito del Concilio Vaticano II e in base alle vigenti leggi canoniche.