16 ore fa:Fede e tradizioni, tornano i riti de ‘A Simanǝ Santa calovetese
1 ora fa:Amministrative Cassano, Ivan Greco: «Il turismo qui esiste già. Va solo riorganizzato»
1 ora fa:Salvaguardia minoranze linguistiche, delegazione etiope accolta in consiglio regionale
16 ore fa:Trento Volley a trazione rossanese conquista la sua decima finale scudetto
51 minuti fa:La Sezione Aiga di Castrovillari in visita alla Casa Circondariale "Rosetta Sisca"
13 ore fa:Tutto pronto per Pollino Orienteering 2025, attesi centinaia di atleti da tutto il mondo
22 minuti fa:Alta Velocità, il Pd: «Mancano i fondi per realizzare l’opera. Calabria trattata come una regione di serie b»
17 ore fa:Elezioni Rsu, risultato positivo per la Cisl nella provincia di Cosenza
14 ore fa:Sibaritide Turismo: riorganizzare e rilanciare i servizi e le opportunità
15 ore fa:Ospedale Sibaritide, cantiere operativo anche il 25 aprile e il primo maggio. «Atto di arroganza»

Dopo 22 anni di attesa, all'ospedale di Cariati è arrivata la nuova Tac

1 minuti di lettura

CARIATI – All’ospedale di Cariati è arrivata la tac. Ci sono voluti 22 anni di attesa – la stavano aspettando dal 2001 – ma finalmente la tomografia assiale computerizzata fa il suo ingresso nel nosocomio della cittadina. Di ultimissima generazione e all’avanguardia, dovrebbe entrare in funzione già a fine mese, tempo di terminare gli ultimi dettagli tecnici e di fare il collaudo.

Segnali di ripresa che dimostrano a pieno titolo la volontà di questa governance e del commissario Antonello Graziano di investire su una struttura periferica rispetto alla centrale Cosenza e di garantire ai cittadini un livello di assistenza soddisfacente. Se infatti l’ospedale di Cariati è ancora formalmente chiuso e le prestazioni sono ridotte ai minimi termini, il futuro si prospetta ben diverso.

La radiologia, oltre che sull’ingresso della tac appena arrivata, potrà contare su un mammografo ed ecografi nuovi. Prevista anche la riattivazione del pronto soccorso. L’ospedale di Cariati si appresta dunque a vivere una seconda rinascita, tenendo sempre presente la sua natura di spoke destinato all’accoglienza e alle cure di base.

La nuova tac, grazie alle tecnologie di cui da tempo gode la nostra rete ospedaliera, potrà essere messa a servizio della telemedicina e dunque generare anche diagnosi a distanza. Il macchinario infatti sarà gestito da tecnici, ma la lettura potrà essere tranquillamente effettuata da specialisti che si trovano in  altri ospedali del territorio.

 

 

Valentina Beli
Autore: Valentina Beli

“Fare il giornalista è sempre meglio che lavorare” diceva con ironia Luigi Barzini. E in effetti aveva ragione. Per chi fa questo mestiere il giornalismo non è un lavoro: è un’esigenza, una passione. Giornalista professionista dal 2011, ho avuto l’opportunità di scrivere per diversi quotidiani e di misurarmi con uno strumento affascinante come la radio. Ora si è presentata l’occasione di raccontare le cronache e le storie di un territorio che da qualche anno mi ha accolta facendomi sentire come a casa. Ed io sono entusiasta di poterlo fare